Ho voglia di sentirmi libera, libera da questa prigione emotiva che mi circonda, dalla quale riesco a fuggire solo di notte, quando sogno di essere un’ebrea deportata che diventa un’eroina facendo scappare dal Lager tutti i prigionieri…ma questo è il sogno. La realtà è che sono una giovane donna di 39 anni e dico giovane perché l’età è quello che esprimi e non gli anni che hai e poi sono 8 mesi che sto con un uomo più giovane che mi chiama Baby e io non mi sono mai sentita così bella e giovane .…Ho due figli (8 e 6 anni ) e un matrimonio andato male. La mia giornata si svolge più o meno così, quando riesco a trovare lavoro intendo:
Sveglia alle 6,55 colazione, mi preparo distrattamente in bagno cercando di camuffare le occhiaie ricordo dei pensieri notturni, poi colazione con i piccoli e vestirli al volo tra mille corse in corridoio poi finalmente arriva mia madre che mi dà il cambio, il passaggio di staffetta dice che è l’ora di mettere le scarpe e correre al lavoro.
Esco per andare in un posto di lavoro sempre nuovo, a volte lo stesso per due giorni, a volte per un mese, imparo a svolgere ogni giorno un ruolo diverso. In pausa-pranzo telefono alle mamme dei compagni per sapere cosa accade a scuola, a che ora c’è la gita, quanti soldi bisogna dare per il corso di teatro, e così loro mi prendono un po’ in giro, dicono di essere le mie mamme tutor… alle 18 più o meno termino la mia giornata, dipende se quel giorno sono stata hostess, segretaria, receptionist, cameriera, cassiera, commessa e o magari anche responsabile a tempo determinato di qualche ruolo improbabile.
Percorro la strada per casa correndo forte forte perché non vedo l’ora di vedere i piccoli. Prendo i mezzi perché la macchina non ce l’ho, quella se l’è presa il mio ex come eredità di separazione ma comunque guido poco e sono un’ecologista quindi gambe e verso casa. Trovo mia madre che ha già fatto mangiare i piccoli e mi saluta con quel suo solito sorriso, che mi ricorda il Natale.
Dopo qualche chiacchiera stanca resto sola con i miei bambini, ecco a questo punto inizia la mia ora da mamma a tutto tondo. Gioco, chiacchiero e coccole tante coccole, e qualche ragionamento a volte qualche discussione sul perché bisogna seguire queste regole che poi ” tanto da papà faccio quello che voglio”….a questo punto è meglio che mi allontano 5 minuti e mi metto a fare qualche lavoretto in casa, ceno al volo a volte in piedi, in un attimo sono le 21.00 è l’ora delle abluzioni e dei pigiamini poi favola ninna nanna, qualche capriccio e poi finalmente nanna.
Ho un’ora da donna prima di crollare nel letto. Fumo una sigaretta l’unica della giornata, telefono su skipe al mio compagno, a volte sta con noi e questa è l’ora delle nostre coccole… alle 23 tiro giù le tapparelle, leggo un po’ ….prima di addormentarmi a volte mi viene in mente il mio ex e i soldi che non ci sono e le discussioni per avere quei 50 euro pattuiti a settimana che non arrivano mai, e le mille bollette da pagare che se non ci fosse mio padre sarei in bancarotta, le pose da facebook della sua nuova compagna… qualche sospiro, allora penso al viso dolce dei piccoli, alle coccole d’amore, alla bellezza del mondo, a quanto si può fare per migliorare le cose e a quanti già lo fanno e tutto allora appare chiaro, che la vita è una e anche se il mio ruolo nella società non è ancora riconosciuto, è sottopagato, è precario e anche se il telegiornale litiga con i social network, anche se la monnezza brucia nelle strade e la guerra colonizza il mondo , gli uomini hanno perso la loro forza gentile e le donne non hanno più il diritto neanche di essere mamme… io la speranza non la voglio perdere, io ce la posso fare, io ce la farò….del resto è illogico ma così felice non lo sono stata mai.