Una vita che sembrava persa e invece rinasce! E’ la storia di Luciano Rascunà, un catanese doc di 33 anni, che era finito nelle maglie della droga. Ora invece lavora in una casa famiglia e sta per sposarsi.
Luciano quando aveva 14 anni cominciò a frequentare le classiche cattive compagnie, che lo indussero a fare da corriere di pacchi con sostanze illecite. Guadagni facili, per ogni pacco consegnato ricavava un milione delle vecchie lire e mezzo grammo di cocaina. Man mano che si introduceva in questo brutto ambiente i “servizi” aumentavano e i guadagni erano sempre più alti. Il giovane decise di fare un ulteriore passo e i guadagni illegali decise di investirli nel comprare erba per poi spacciarla in ambienti privati. In una delle feste in cui vendeva erba, il giovane Luciano si invaghì di una studentessa tossicodipendente e dalla vendita di sostanze diventò anche lui un tossicodipendente.
Il denaro non bastava più e Rascunà diventò imprudente, vendendo le sostanze anche in strada e quando stava per compiere 18 anni venne arrestato per spaccio. Successivamente il giovane sarà arrestato altre due volte, per rapina e spaccio di grossi quantitativi di droga, “colleziona” in totale sette anni di carcere, di cui tre assegnato ad un comunità per il recupero dei tossicodipendenti. In comunità Luciano mise le fondamenta per una nuova vita, infatti compì un ottimo programma e dopo tre anni venne dimesso con un’ottima relazione. Dalla “Comunità Incontro” Onlus scrivono: “Il nominato in oggetto (Luciano) nel corso del programma terapeutico, ha sempre tenuto un buon comportamento e dimostrato la ferma volontà di mutare il suo stato di tossicodipendenza ed emarginazione, conseguendo ottimi risultati in merito alla propria formazione morale e sociale”.
Uscendo dalla comunità per fine programma, il giovane per non tornare in carcere (aveva e ha ancora da scontare quasi un anno di reclusione) chiese di entrare in una casa famiglia. La sua domanda fu accolta e il responsabile della casa famiglia “Oasi della Divina Provvidenza” a Pedara in provincia di Catania, (www.insieme.ct.it) decise di prenderlo nella struttura e dargli una chance per cambiare definitivamente vita.
Luciano, un ragazzone di un metro e 88, si integrò subito con le altre persone accolte nella casa famiglia e chiese di potersi rendere utile. Il ragazzo incominciò immediatamente a fare le docce alle persone in sedia rotelle e a chi aveva bisogno di un aiuto. Il giovane, essendo molto bravo a fare la barba, si mise a disposizione: oggi tutti gli uomini residenti in casa famiglia vengono trattati dal novello barbiere. Ora nella struttura ognuno ha una barba diversa, chi il pizzetto, chi le basette lunghe, chi solo i baffi. Il ragazzo serve ogni giorno a tavola e ultimamente ha anche preparato un pranzetto che ha riscosso grande successo tra tutti gli accolti (circa trenta persone).
Luciano ha tanta voglia di sentirsi utile e ha imparato anche a eseguire le iniezioni a un diabetico. In questo percorso di cambiamento ha inciso anche la sua fede e ogni giorno guida il rosario di preghiera nella struttura. “Ho compreso quanto sia importante avere un tetto sulla testa, delle persone che ti accolgono, – spiega Luciano – come sia importante guadagnarsi il pane onestamente. Sono felice quando faccio la barba a qualcuno di loro ed è ancora più bello quando vengo ringraziato. La sera quando vado a letto porto con me tante piccole soddisfazioni. In questi ultimi cinque mesi, il responsabile (Giuseppe) mi sta facendo arricchire di valori e noto che mi assegna tanti piccoli lavori perché ha fiducia in me”.
Questo ragazzo è veramente cambiato tanto che una giovane (Veronica) si è innamorata di lui e tra poco si sposeranno. Un matrimonio tutto in economia con l’aiuto del responsabile della casa famiglia e dalla moglie. “Ringrazio per la fiducia concessami dal magistrato e dal responsabile della casa famiglia Oasi della Divina Provvidenza – conclude Luciano – sto gettando le basi per una nuova vita e guardo al mio futuro con gioia!”