Ore 9.30 Scrive il monologo per la puntata di domenica prossima in collaborazione con il suo autore, Twitter.
Ore 10.38 Riceve una telefonata da Fabio Fazio.
“Pronto, Luciana?”
“Emineeeens!”
“Ciao Luciana, ascolta…”
“Pelo pubico! Walter! Jolanda!”
“Stiamo preparando per Raitre un nuovo speciale su un cantante morto”
“Reflusso gastrico! Calzini lasciati per terra!”
“… e niente, volevamo chiederti un tuo parere. Insomma, De Andrè l’abbiamo già fatto, Gaber anche. Dalla se l’è preso Giletti. Chi ci resta?”
“Tavoletta del cesso alzata! Piedi freddi nel letto!”
“Per esempio: Rino Gaetano?”
“Rutti e petofiamme! Walter!”
“No, hai ragione, non va bene perché non era di sinistra”
“Culo, piscia e culo!”
“Sì, lo so che anche uno che picchiava la moglie, non voleva mandare i figli alla scuola pubblica e dichiarava di apprezzare la Lega non poteva essere di sinistra. Però una volta morti, ci si dimentica di tutto”
“Pirla e balengo”
“Sai cosa? Bisognerebbe che morisse Guccini”
“Culo, culotti e culetti! Cerume, cispa, caccola, cerume, cispa!”
“Lo so che non si augura mai la morte di nessuno, però…”
“Ciclo mestruale!”
“O Ligabue. Cosa dici di Ligabue, Lucianina? Potrebbe andare bene come morto di sinistra?”
“Napisaaan! Cacca, minchia, riminchia e straminchia!”
“Non so, tra dieci anni potrò invitare Enzo Iacchetti per fargli cantare Certe notti?”
“Cosce sudate, briciole nei baffi, Walter!”
“O la Mannoia? Ecco, una Fiorella Mannoia morta in circostanze misteriose.”
“Odori imbarazzanti e macchie sotto le ascelle.”
“Tipo Amy Winehouse.”
“Iolanda e amici di Maria! Saratopa e Minna Volante!”
“E poi tra un po’ tutti a celebrarla. Che Fiorella che fa. Che dici?”
“Sire nostro che è in the Sky! Passera solitaria!”
“Con un sacco di ospiti a cantare Quello che le donne non dicono.”
“Minchia fritta, culi e tette, tette e culi.”
“E Il cielo d’Irlanda”
“Gnocca, pipì e pistolini!”
“E Quello che le donne non dicono”
“Assorbenti, la merda secca! Topa semplice!”
“E Il Cielo d’Irlanda”
“La puzza delle ascelle! Culoculoculoculocuuuu”
“E Quello che le donne non dicono”
“Fetta di culo, ciupadens! Gnocca al vapore!”
“Certo che ne ha fatte di canzoni la Mannoia, eh?”
“Merda, Viagra, Viagrissimo, Viagrerrimo! Topa d’albergo!”
“Vabeh, Lucianina, io devo andare, tra poco devo parlare con Saviano del monologo che farà a Sanremo. E’ indeciso se parlare di bambini morti, donne morte o cagnolini morti. Tu cosa suggerisci, Lucianina?”
“Mezza pippa! Madama Sbatterflai!”
“Sì, sono d’accordo. Ciao Luciana, fammi sapere se ti vengono in mente suggerimenti”
“Puzza di piedi e lanetta dell’ombelico”.
Ore 11.45 In fila al supermercato, inizia a chiacchierare con una signora su quanto sia fastidioso l’elastico delle mutande sudate.
Ore 14.32 In treno verso Roma, intrattiene amabilmente il controllore parlando dei pallini bianchi che si formano in gola e che se li schiacci fanno una puzza terribile.
Ore 15.54 Incontrando Giorgio Napolitano, Luciana non può esimersi dall’esprimere la propria irritazione a proposito delle gocce di pipì che gli uomini lasciano sempre sul water.
Ore 17.03 Luciana viene ricevuta in udienza privata dal Papa, da lei confidenzialmente rinominato “Olio, Malgioglio, Prezzemolo e Bergoglio”: i due parlano di macchie di sugo, doppio mento e unghie lasciate nel lavandino.
Ore 17.09 Intervistata da Vanity Fair, respinge le polemiche relative al suo compenso di 300mila euro a Sanremo: “Sono soldi meritati, per preparare i miei monologhi ho passato quattro mesi a guardare spot di detergenti intimi, annusare le ascelle di uomini sconosciuti e guardare foto di testicoli per classificarli”.
Ore 18.11 La Commissione di Vigilanza Rai stabilisce che d’ora in poi, per la par condicio, ogni volta che Luciana nei suoi monologhi nominerà l’organo sessuale maschile dovrà citare anche l’organo sessuale femminile, concedendo a entrambi lo stesso spazio. I capezzoli, però, insorgono: “Siamo esclusi a causa di un bipartitismo ormai logoro e superato”.