Prima di addentrarci nella plaquette edita da PoetiKanten Edizioni, omaggio di Lorenzo Spurio a Federico Garcia Lorca, bisogna affacciarsi nella poetica di una delle voci più originali del Novecento. Sì, perché altrimenti si rischia di non comprendere il lavoro del giovane autore, che è da considerarsi non solo un recitativo nella ricorrenza degli 80 anni dall’assassinio di Lorca, ma una rievocazione stimolante che diventa colloquio affettivo, che lega entrambi in qualcosa di profondo e indissolubile.
Simbologie, suoni, metafore, colori che danno forma ad un linguaggio incisivo e notevole. Diversi sono gli interventi che vanno ad introdurci in questo particolare libretto, a partire da Lucia Bonanni, che esprime parole di apprezzamento ai versi di Spurio, li considera “versi di un’espressività e di una suggestione infinite”. Precisa e mirata è la prefazione curata da Nazario Pardini, che da subito mette in evidenza che l’opera è monotematica, ma non per questo cede nel suo valore, anzi, l’autore ha fatto talmente suo l’argomento da riuscire a trasformare ogni parola in qualcosa di originale, maturo, in equilibrio con il ritmo complessivo dell’opera. C’è un fil rouge che lega la creatività di Spurio all’anima di Lorca, entrambi sono proiettati verso una dimensione civile, che riflette il senso del vivere, di un tempo che scorre inesorabile, tra luci ed ombre della quotidianità.
Non si può non far caso alle illustrazioni all’interno, agli schizzi ad inchiostro di china del maestro Franco Carrarelli, le immagini riflettono la poetica di Spurio, che si fa intimo percorso nella personalità di Lorca, che è stato uomo e intellettuale istintivo, aperto alle più svariate esperienze. Poeta, drammaturgo e musicista, Lorca diventa per il poeta jesino un amico a cui confidarsi, a cui affidare pensieri, turbamenti e silenzi. E le tematiche che si susseguono sono la morte, l’amore, la natura testimone, la drammaturgia umana. Partendo da “La luna si nasconde” dove “la roccia scheggiata è primavera di lutto”, si procede in una sequenza poetica fluida, che va a marcare una sintonia tra le due figure coinvolte, ed è un confrontarsi a cuore aperto accanto alla natura e alle cose: il sole come magma, la brezza notturna come sudario. La musica tanto cara a Lorca riemerge anche nella scrittura di Spurio, il ritmo riaffiora nella descrizione dei paesaggi, e in particolare nella poesia “Nella magnolia” tradotta in spagnolo da Elisabetta Bagli, c’è un ritorno alla purezza originale della lingua madre del poeta. L’ambiente partecipa alla sofferenza, dalle piante alle rane, e tutto si fa tramite di un legame profondo con la vita, fatta di contrasti continui, di precipitazioni spesso necessarie. E’ un duello come nella corrida, quello dell’esistenza, amore e morte si alternano e assumono le tonalità di colori diversi, si passa dalla polvere grigia alla bandiera verde.
C’è una particolare attenzione di Spurio nell’uso metaforico del colore, nulla è casuale, ma è indice di un percorso di studio e approfondimento della produzione lorchiana, che cerca di ricondurre il poeta tra gli elementi cardine scelti per le sue opere più note. In undici liriche è racchiuso un mondo, un mondo di significati dove la vita e la morte sono il centro di tutto, dove la lotta per i valori umani è così attuale da apparire testimonianza valida da trasmettere per chi verrà. E l’assenza di Lorca segna profondamente il giovane autore, che idealmente si rispecchia in ogni sua parola. Chiudono il volumetto le note critiche di Valentina Meloni e Corrado Calabrò e ancora una volta emerge quel legame forte tra Spurio e Lorca, che mostra la potenza e la vitalità di una poesia che si fa canto libero e immortale.
L’autore
Lorenzo Spurio è nato a Jesi (AN) nel 1985. Si è laureato in Lingue e Letterature Moderne all’Università degli Studi di Perugia con una tesi sull’autore britannico Ian McEwan. Per la poesia ha pubblicato le sillogi Neoplasie civili (2014), Le acque depresse (2016) e Tra gli aranci e la menta. Recitativo dell’assenza per Federico Garcia Lorca (2016) ad ottanta anni dall’assassinio del poeta granadino. Ha curato varie antologie poetiche tra cui Borghi, città e periferie: l’antologia del dinamismo urbano (2015) e Convivio in versi. Mappatura democratica della poesia marchigiana (2016) opera in due volumi, il primo per la poesia in lingua ed il secondo per la poesia in dialetto. Numerose le sue poesie pubblicate in riviste, siti specializzati ed opere antologiche. Per la narrativa ha pubblicato le raccolte di racconti: Ritorno ad Ancona e altre storie (2012), La cucina arancione (2013) e L’opossum nell’armadio (2015). Nel 2011 ha fondato la rivista online di letteratura «Euterpe», un aperiodico tematico di letteratura. È Presidente della Associazione Culturale Euterpe, Presidente del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” e Presidente di Giuria in vari premi letterari. Sulla sua produzione hanno scritto Corrado Calabrò, Ugo Piscopo, Sandro Gros-Pietro, Antonio Spagnuolo, Ninnj Di Stefano Busà, Umberto Vicaretti, Franco Pastore ed altri.