Fino al 25 maggio al Chiostro del Bramante · Gallerie in un particolare allestimento progettato dal curatore Giacomo Capuano si tiene la mostra dell’artista giapponese Tommy Ohira, prima personale a Roma. La mostra racconta tutta l’evoluzione della produzione dell’artista attraverso un percorso guidato fra le grafiche e video più significativi. Tommy Ohira festeggia da dieci anni il giorno del suo compleanno a Roma. Dacché, durante un viaggio a Sedona, nello stato dell’Arizona, Stati Uniti d’America, fece visita alla signora Wanda, una famosa spiritual counselor.
La donna le disse: «Nella tua precedente vita tu eri un artista, vivevi a Roma, in Italia, e prendevi parte attiva al mondo dell’arte. Dipingevi affreschi nelle chiese e disegnavi figure simboliche. Se visiterai Roma ogni anno, per il giorno del tuo compleanno, il bene che hai operato nella tua precedente vita inonderà questa incarnazione, aumenteranno la tue capacità come artista. Anche la tua fortuna migliorerà». Da allora in poi, tutti gli anni, in maggio, Ohira è solita trascorrere a Roma il suo compleanno. Come la Nostra, ognuno di noi vorrebbe tornare a danzare sul mondo, con lo sguardo “incantato” che il tocco felice di Matisse imprimeva a segno e pennello. Per questa ragione siamo grati a tale singolare figura di artista, che ci ha permesso una breve passeggiata nel suo universo rutilante, popolato da cuori alati, fiori, rivisitazioni delle grafiche giapponesi declinate al tempo attuale e ragazzine che indossano torte al posto di cappelli. Tutto ciò all’interno di un allestimento giardino, scelto per enfatizzare l’idea di grazia e leggerezza della piccola esposizione. L’esigua penisola dell’arte contemporanea Occidentale ha accantonato la “via della gioia”, soprattutto nella rappresentazione verosimigliante. L’arte e la grafica di Ohira ― la linea chiara che l’artista utilizza, caratterizzata da piattezza e assenza di volumetrie ― individuano un luogo ameno, a metà strada tra felicità compositiva libera e “motivi” decorativi, a sunto della conduzione tipica delle arti applicate.
Tommy Ohira è una figura sorridente, giunta fino a noi dallo stesso universo dipinto e disegnato sulle sue carte. Ohira è figlia del Giappone contemporaneo: donna dal sorriso cortese, nuova e arcaica a un tempo, come la “budino-chan”, ragazza elegante e di buon umore, che spicca nella raccolta dei suoi personaggi.
“L’occidente visto e rappresentato attraverso lo sguardo e il tocco di Tommy Ohira eclettica pittrice giapponese. Le linee semplici, quasi invisibili, tipiche dell’arte orientale – scrive Giacomo Capuano – si fondono con i colori e le freschezze di atmosfere occidentali, trovando un punto di contatto tra due mondi che si vogliono toccare e suggellare da secoli. Da tale percorso nasce una “monade” che insegue e alterna tradizione e modernità generando vortici di colori dalle mille sfumature, ma tutti raccolti in caleidoscopio di estrema eleganza e armonia. Una pittura sobria, elegante, e raffinata che tipicamente si addice all’arte orientale e nipponica in particolare.”
Locus amenus
di Tommy Ohira
Chiostro del Bramante · Gallerie
a cura di Giacomo Capuano
fino al 25 maggio 2014
Orario: dal martedì alla domenica: 10.00/19.00