RAVENNA. Dal 5 all’8 settembre a Ravenna Dante 2021. È l’ultimo verso dell’Inferno dantesco (E quindi uscimmo a riveder le stelle) il titolo scelto per la seconda edizione di questa manifestazione voluta e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca di Firenze (a cui si deve fra l’altro la prima edizione critica della Divina Commedia 1595). Firenze, città natale di Dante (1265) e Ravenna, sua seconda e ultima patria (1321) si sono infatti unite dallo scorso anno in nuovo progetto comune che consolida uno speciale rapporto di amicizia e collaborazione culturale che ha consentito di arricchire il Settembre Dantesco di Ravenna con un festival pluriennale, ideato nel nome del sommo poeta, il cui percorso volge lo sguardo alle celebrazioni per il settimo centenario della morte del padre della lingua italiana. Il ricco programma costituisce un ulteriore tassello del percorso di Ravenna Capitale Europea della Cultura 2019. Dante 2021 si presenta quest’anno ampliato nel calendario di appuntamenti – le giornate passano da tre a quattro grazie agli eventi della preapertura organizzati in collaborazione con il Comune di Ravenna – confermando e rafforzando ulteriormente le originali caratteristiche della manifestazione. Un progetto, dalle spiccate caratteristiche culturali, di ricerca, di approfondimento e insieme di ampia divulgazione, con una forte attenzione alla partecipazione attiva, un evento ”in movimento” concepito come un laboratorio in crescita permanente per il pubblico di ogni età. Il programma, curato da Domenico De Martino, nasce da un progetto articolato che unisce e racchiude mostre, incontri con studiosi ed esperti, nonché spettacoli. Gli appuntamenti, tutti ad ingresso libero, si svolgeranno a pochi passi dalla Tomba di Dante, negli Antichi Chiostri Francescani, alla Biblioteca Classense e in Piazza del Popolo.
Tre esposizioni
Come preapertura del Festival il 5 settembre saranno inaugurate tre mostre dedicate a Dante – realizzate in collaborazione con il Comune di Ravenna -, per celebrare le molteplici letture per immagini che, nel corso del tempo, si sono ispirate alla sua opera. Le esposizioni, che saranno presentate alle 18 alla Sala Muratori della Biblioteca Classense, danno testimonianza di come il linguaggio della visualità sia in grado di interpretare e arricchire il testo dantesco, affrontandolo sotto diverse prospettive e riproponendolo secondo l’evolversi della nostra ”ricezione” immaginativa. Sei eminenti studiosi e un attore di qualità per tre incontri pomeridiani che non si baseranno sulle sintesi di anni di studio sui temi danteschi, ma che apriranno una finestra su quel lavoro di ricerca. Gli Antichi Chiostri Francescani ospiteranno infatti esperti che hanno offerto la propria disponibilità a spiegare quale sia il ”motore” che muove il loro interesse per il Sommo Poeta, nello spirito, appunto, di una indagine in movimento su Dante. Di grande rilievo l’incontro del 6 settembre, La Commedia: dai manoscritti alle edizioni scolastiche con Rosario Coluccia, Marzio Porro e Paolo Trovato. Il secondo incontro, 7 settembre, vede l’originale dialogo dantesco tra Carlo Ossola, docente di Letterature moderne dell’Europa neolatina al prestigioso Collége de France (Parigi), e l’attore Silvio Orlando, che si dedicherà al Purgatorio. Il tema: Dante testimone per l’eternità. Infine l’incontro dedicato alle Indagini su Francesca da Rimini, in programma sabato 8 settembre, sempre ai Chiostri Francescani. Nella stessa occasione sarà presentato Per Francesca da Polenta, un interludio musicale per voce, liuto, salterio e percussioni proposto da Stefano Albarello (esperto di musica antica, docente di musica medievale) e Marco Muzzati (percussionista, ricercatore ed etnomusicologo). Verranno eseguite musiche dell’epoca, che Francesca poteva ascoltare quando viveva giovanetta a Ravenna, ed era ”solo” Francesca da Polenta. Due personaggi in uno e due sguardi critici a confronto.