Delegazioni delle due autorità rivali in Libia si sono incontrate giovedì 30 settembre a Rabat per consultazioni su una contestata legge elettorale che fomenta tensioni tra i protagonisti a tre mesi dalle doppie elezioni presidenziali e legislative, che dovrebbero chiudere un decennio di conflitto.
I rappresentanti dell’Alto Consiglio di Stato libico (HCE), organo con funzioni di Senato, insediato a Tripoli (ovest), e del Parlamento, che ha sede a Tobruk (est), si incontrano fino a venerdì in un grande albergo di Rabat. I suoi membri discutono delle disposizioni di una legge elettorale – ratificata il 9 settembre dal presidente del parlamento di Tobruk senza essere stata messa ai voti – chiaramente su misura per l’uomo forte dell’Est, Khalifa Haftar. Ma questa legge è rimessa in discussione dall’HCE che è andato a discuterla a Rabat per cercare di dirimere la controversia.
Durante questi due giorni, che si svolgono a porte chiuse, le due parti discuteranno i punti in sospeso riguardanti l’organizzazione delle elezioni presidenziali e legislative, previste per il 24 dicembre e che costituiscono un passaggio cruciale per l’uscita del Paese dal crisi che sta attraversando In un comunicato stampa al termine della sessione di apertura di questo incontro, l’ambasciatore americano in Libia, Richard Norland, ha indicato che i rappresentanti delle due parti del dialogo libico si adoperano per porre il fondamenti costituzionali che consentiranno di organizzare queste elezioni entro i termini fissati.
A questo proposito, il diplomatico americano ha accolto con favore l’accoglienza da parte del Marocco di questo incontro che è di capitale importanza per la Libia e, esprimendo l’augurio che gli sforzi del Regno, nonché l’opera compiuta dalle Nazioni Unite, siano coronati da successo, in vista dello svolgimento di queste elezioni e della formazione di un governo unito per il ritorno alla vita normale in questo paese.