“Su temi così delicati, che riguardano i diritti dei cittadini, la tenuta del sistema democratico, il corretto funzionamento dell’amministrazione della giustizia, è necessario un processo di confronto con il Governo sulle iniziative di riforma della giustizia e di liberalizzazione delle professioni. L’avvocatura è disponibile a individuare in tempi rapidi le soluzioni più efficaci per migliorare l’efficienza della giustizia e per varare la riforma della professione forense” così ha aperto i lavori sabatop 14 gennaio il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa. Alla riunione erano presenti tutti gli Ordini e le Unioni forensi, la Cassa forense, l’Oua, l’Unione delle camere penali, l’Aiga (giovani avvocati), l’Unione delle Camere civili, l’Associazione delle camere minorili, l’Agi, l’associazione dei lavoristi.
Il Governo, secondo l’Avvocatura, ha agito con un metodo inaccettabile, introducendo in rapida successione norme che nella loro formulazione rendono incerto un quadro che nelle intenzioni dell’esecutivo avrebbe dovuto essere invece semplificato.
Dall’Avvocatura sono partite anche proposte concrete per rafforzare la qualificazione della professione e per rilanciare l’efficienza del sistema giudiziario.
Le Proposte
La convenzione partecipativa di negoziazione: sistema alternativo di risoluzione stragiudiziale affidato agli avvocati garantisce tempi più rapidi e sicurezza giuridica. In Francia è già in vigore.
Aggredire l’arretrato civile con il coinvolgimento attivo degli avvocati con adeguata esperienza e ragionevole affidabilità, selezionati dai Consigli dell’Ordine di appartenenza, che sarebbero chiamati a decidere talune specifiche controversie indicate dai Presidenti dei Tribunali.
Per fare questo è necessario effettuare una stima seria dei processi pendenti, per utilizzare in modo razionale e efficace le risorse, eliminando sprechi e ritardi; e rafforzare il Programma di gestione dei tempi del processo redatto dai Presidenti dei Tribunali attraverso una loro maggior responsabilizzazione e il coinvolgimento dei singoli Consigli degli Ordini degli Avvocati per avere un’agenda dei lavori certa e celere.
Ridurre i tempi di redazione delle sentenze, creando uno staff di giuristi che affianca il magistrato nella fase che precede la sentenza attraverso la ricostruzione dell’iter processuale svoltosi fino a quel momento (le ricerche sui precedenti, orientamenti dottrinali ecc.).
Rendere operativo il processo telematico con investimenti seri di risorse economiche e tecniche. L’informatica applicata alla gestione della giustizia accelera i tempi e riduce i costi.
Previsione di un alleggerimento delle procedure delle Corti d’appello, ridisegnando la competenza funzionale, togliendo loro il contenzioso derivante dalla c.d. Legge Pinto e snellendo la collegialità delegando l’istruzione della causa ad un singolo Consigliere. Manifestazioni.
Nella riunione di sabato è stata definitiva la linea da seguire durante le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario.
Il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa interverrà alla cerimonia in Corte di Cassazione con un discorso unitario dell’avvocatura, con il quale denuncerà il disagio dell’avvocatura e i rischi per la tutela dei diritti dei cittadini.
Lo stesso testo verrà letto dai presidenti degli Ordini distrettuali in occasione delle cerimonie di inaugurazione che si svolgeranno il 28 gennaio nei distretti, alle quali comunque l’avvocatura non presenzierà.
Il giorno precedente le cerimonie distrettuali i presidenti degli Ordini organizzeranno conferenze stampa sul territorio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi.