Musa, amante e prostituta, la donna immortalata da Caravaggio nei suoi dipinti più celebri, Maddalena Antognetti, romana, in arte Lena, è la protagonista del romanzo Lena, che è donna di Caravaggio scritto da Alessandra Masu, storica dell’arte e giornalista e pubblicato da etgraphiae.
La giovane scrittrice restituisce, per la prima volta, voce alla protagonista di alcuni dei capolavori più celebri del Caravaggio, la Madonna dei pellegrini esposta nella Chiesa di Sant’Agostino a Roma, la Madonna dei Palafrenieri, Maria Maddalena in estasi attingendo a fonti storiche e inedite e dando corpo a un diario della fascinosissima Lena, per ricreare l’atmosfera di quegli anni, in una città devota e violenta, religiosissima e brutale, di una bellezza sfrontata. Masu ricrea un linguaggio che non ha nulla del XVII secolo, una lingua poetica, inventata. Spiega in una postprefazione al libro l’autrice: ”Mi ha sempre colpito il contrasto, quasi paradossale, tra la mancanza di informazioni sulla persona reale di cui sappiamo con certezza solo il nome, Lena, e la forza della sua presenza fisica e, direi, spirituale nei dipinti di Caravaggio”.
Tutto il romanzo, come un lungo epistolario, è scritto in prima persona, con istantanee di uomini e donne entrate nell’immaginario collettivo: la sfortunata Beatrice Cenci, Orazio e Artemisia Gentileschi, aristocratici, papi e principi della Chiesa, il sommo Rubens ‘ambasciatore’ dei duchi di Mantova. E poi Roma. Le sue piazze, i suoi vicoli maleodoranti, le sue chiese, le osterie, i bordelli, i palazzi di aristocratici e cardinali. Ma e’ Lena la grande protagonista: ”Sono rinata l’11 settembre 1599, quando conobbi Michelangelo, Michelangelo da Caravaggio. E lui ha rapito l’anima e il core mio. Finché morte non ci separi”, afferma Lena.
”Lo amavo con tutto il cuore – racconta ancora Lena -. Eppure ce lo sapevo che continuava le sue sortite notturne per taverne, da solo o in compagnia. Con gente e gentaglia nuova o di prima ch’io praticasse – prosegue -. Eppure io solo ero protagonista nella sua vita vera e nella pittura”. Pittura fuori da ogni canone, drammatica e verista: ”Caravaggio lo fa apposta – scrive ancora Lena, nell’immaginario ‘diario’ -. Vole e cerca la novita’ e la sfida. Vuol depingere secondo Natura, dice lui. Ma gl’è la natura che vedono i suoi occhi. Alle volte di struggente bellezza e armonia, alle volte torbida e segnata dal tempo e dalle sconfitte della vita. Eppure quasi sempre, una combinazione di tutto questo: luce e tenebra e le infinite gradazioni dell’ombra”. Un racconto d’amore e d’arte, ‘Lena’ tra rissa e divertimenti, fughe e travestimenti, inganni, lusinghe, abbandoni. Un crescendo di emozioni sino all’immagine finale del Caravaggio costretto a lasciare la città, dopo aver colpito a morte Ranuccio Tomassoni. Fuga che si dipana tra feudi aristocratici, ‘ospite’ di Filippo I Colonna, dei ‘cugini’ napoletani Carafa-Colonna sino all’ultimo drammatico viaggio verso Porto Ercole dove troverà la morte il 18 luglio 1610, vivendo, come ricorda l’autrice di ‘Lena, ” trentotto anni, nove mesi e duecentonovantré giorni”.
Riecheggiano nel libro i ricordi di madonna Lena che rivolgendosi al figlio Francesco, gli sussurra: ”Lo conobbi da ragazzetta e mai l’ho potuto cancellare dalla mia anima. Si, è vero che l’ho amato e che l’amo, ma questo non è peccato, figlio mio, ché il mio sentimento è sempre stato puro e sincero e contraccambiato al medesimo modo. Perché è vero che Caravaggio mi ha lasciata sola. Ma con la dignità di una Madonna”.
Lena, che è donna di Caravaggio
di Alessandra Masu
Etgraphiae editrice
pagg. 88 + 8 tavole a colori
prezzo: 12 euro