Mirella Casiello, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua, rispetto alla presentazione, da parte del ministero di Giustizia, di un emendamento alla legge di stabilità per potenziare i nuovi sistemi di risoluzione delle controversie giudiziarie, introdotti dalla recente legge sul processo civile, ha commentato: «Il provvedimento del ministero prevede il credito di imposta, una forma di incentivazione fiscale per implementare la negoziazione e l’arbitrato, ma purtroppo sceglie come copertura economica la strada dell’aumento del contributo unificato. Una opzione che danneggia i cittadini che vedono ancora una volta compresso un loro diritto: l’accesso alla giustizia».
«Non solo – continua – non si comprende come il ministero stimi il numero dei futuri procedimenti di negoziazione e arbitrato, rispettivamente 500mila e 100mila, con una previsione di successo del 45%, sarebbero cioè 270mila le “cause” che usufruirebbero del credito di imposta».
«Invece di puntare su fondi incerti, viste le previsioni dell’ufficio legislativo di via Arenula e di mettere, ancora una volta, le mani nelle tasche dei cittadini, oltretutto in un periodo di grave crisi economica – conclude Casiello – sarebbe stato auspicabile prevedere stanziamenti adeguati, eliminando sprechi e utilizzando le risorse che produce il settore, quelle del Contributo Unificato, del Fondo unico della giustizia, nonchè dell’Imposta di registro».