A maggio 2016 il Ministero dei Beni Culturali (Mibac) ha indetto un concorso per il reclutamento di 500 funzionari da inquadrare nella III area del personale non dirigenziale, posizione economica F1, in nove profili professionali: antropologo (5 posti), archeologo (90 posti), architetto (130 posti), archivista (95 posti), bibliotecario (25 posti), demoantropologo (5 posti), promozione e comunicazione (30 posti), restauratore (80 posti) e storico dell’arte (40 posti).
Il concorso si è concluso nel 2017 con la pubblicazione delle graduatorie finali, ad eccezione di quella dei restauratori ad oggi ancora non pubblicata. A dicembre 2017 per ogni profilo sono stati assunti i vincitori più un aumento dovuto al raddoppio dei posti deciso dall’allora ministro Dario Franceschini. A luglio 2018 è uscito il decreto di assunzione dei restanti idonei rientranti nel raddoppio dei posti. A rimanere fuori sono un pugno di idonei, circa una settantina in totale.
Di recente il ministro dei Beni Culturali Bonisoli, riferendosi al proprio ministero, ha più volte parlato di gravi carenze di organico e ha ribadito l’importanza di immettere nuovo personale nel Mibac secondo principi di meritocrazia e legalità, quindi attraverso l’esaurimento delle graduatorie del Concorso 2016, che costituisce la graduatoria ufficiale e vigente, e attraverso l’indizione di nuovi concorsi. Anche nel DDL Concretezza, già approvato in Consiglio dei Ministri, è prevista l’assunzione a tempo indeterminato di vincitori e scorrimento delle graduatorie vigenti. A preoccupare il Comitato Idonei Mibac è però l’assenza nella bozza della legge di bilancio 2019, così come nell’Atto di programmazione del fabbisogno di personale 2018-2020, di qualsiasi riferimento all’assunzione degli idonei restanti, documenti in cui invece si parla chiaramente di risorse da destinare a nuovi concorsi per il reperimento di poco più di 4000 unità e risorse per l’assunzione di 12 funzionari per Pompei, selezionati attraverso un bando che ha fatto molto discutere perché indetto nonostante già fosse vigente una graduatoria, quella del Concorso 2016, da cui si sarebbero potuti reperire i funzionari necessari. Il Comitato chiede quindi al Mibac rassicurazioni sulla sua volontà di esaurire nel 2019 le graduatorie del Concorso 2016 e chiarimenti su tempistica e procedura.