La morte di un figlio cambia la vita radicalmente. Nel libro “ Le infradito blu” si racconta la perdita di Andrea, un ragazzino di undici anni, travolto da un camion mentre era in bicicletta.
Il decesso irrompe con forza nella casa di Felice Achilli, autore del libro e padre di Andrea, ma da questo evento terribile, nasce in lui e nella moglie, grazie alla fede, un percorso di testimonianza che sarà di conforto a tante persone.
I genitori di Andrea, Felice e Daniela diventano dei veri e propri testimoni per tanti giovani, amici del movimento di Comunione e Liberazione. Dopo i primi momenti di fragilità umana e di sconforto, trovano nelle parole di un sacerdote lo stimolo per ripartire. Dopo quelle parole rigeneranti, Felice e Daniela, diventano testimoni di vita e incontrano Chiara, una ragazza di quattordici anni affetta da un tumore celebrale non operabile destinata, nell’arco di un anno, alla morte. La ragazzina, ormai immobilizzata, era molto stanca, sfiduciata e desiderava morire. L’incontro con Felice e Daniela, portatori di un messaggio di speranza, fa cambiare totalmente lo spirito di Chiara che diventa più serena. “Io sono certa che di là, in Paradiso- spiega Chiara- c’è qualcosa di più grande e bello che ci aspetta; a questo faccio fatica a dare un nome, ma so che è Gesù. Lui invece di me sa tutto, sa quando sono nata e sa quando devo morire, perché tutto è scritto e io mi affido a Lui”. Tutta la famiglia di Chiara trova giovamento dalla forte testimonianza dei coniugi Achilli.
Anche nel caso di Pietro, un uomo che aveva perso anni prima il padre, l’incontro con Felice a Daniela diventa motivo di conforto. Nel libro sono presenti varie esperienze di persone che si avvicinano alla fede o la riscoprono in maniera più intensa grazie a questa forte testimonianza dei genitori di Andrea. Nel libro c’è anche una parte dedicata a tutte le lettere di condoglianze ricevute dalla famiglia Achilli per la morte del figlio, missive di grande intensità e molto profonde. “Vi dico che la mia amata figlia – scrive Paina – ha imparato della realtà della vita più in questi giorni vissuti con voi che in venti anni di prediche che posso averle propinate io”. Elemento comune alle tante lettere è che tutti sono scossi e affascinati dal modo in cui i coniugi Achilli affrontano la morte del figlio. Una delle parti più belle del libro è quando i genitori scoprono i tanti bei gesti del figlio di cui non erano a conoscenza. Vengono a sapere che Andrea aiutava un compagno di scuola nei compiti, ascoltava persone cui non prestava attenzione nessuno, tutti i giorni andava a trovare un anziano prete immobilizzato nel letto, lo imboccava per fargli bere il thè pomeridiano. “Le Infradito blu” narra della morte, ma regala un messaggio di vita.
Felice Achilli, Le Infradito blu, Itaca editore, 12 euro