Il rinvio ad ottobre dell’aumento dell’Iva deciso dal Governo Letta costringerà le imprese ed i lavoratori autonomi ad anticipare all’Erario 2,6 miliardi: una vera e propria stangata. E’ questa la stima elaborata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre.
Un importo che, secondo i calcoli realizzati dalla CGIA, “copre abbondantemente lo slittamento sino a fine anno dell’aumento dell’Iva che, secondo le fonti del Governo, dovrebbe costare 2 miliardi di euro”.
“Ha il sapore di una vera e propria beffa – denuncia il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi – E’ vero che si tratta solo di un aumento degli acconti di fine anno che sara’ sottratto dai saldi che gli imprenditori pagheranno nel 2014; tuttavia, incrementare dal 99 al 100% l’acconto dell’Irpef, dal 100 al 101% quello dell’Ires e dal 100 al 110% quello dell’Irap contribuirà a peggiorare la situazione finanziaria di artigiani, commercianti, liberi professionisti e piccoli imprenditori che da tempo denunciano a gran voce di non disporre della liquidità necessaria per mantenere in piedi l’attività. Con le banche che da tempo hanno chiuso i rubinetti del credito e con una crisi che non accenna ad allentare i suoi effetti recessivi,come faranno molte imprese ad affrontare la scadenza di novembre con questi aumenti?”. “Con oltre 810 miliardi di euro di spesa pubblica prevista nel 2013 – ricorda il segretario della CGIA – si fa fatica a spiegare agli imprenditori che non è stato possibile trovare 2 miliardi per sterilizzare l’aumento dell’Iva, almeno sino alla fine di quest’anno”.
Inoltre “da oggi – conclude Bortolussi – scatta l’aumento dell’imposta fissa di bollo: quella da 1,81 euro sale a 2 euro e quella da 14,62 euro a 16 euro. Il gettito servirà per rifinanziare la ricostruzione nei Comuni interessati dal sisma avvenuto in Abruzzo nel 2009. Sia chiaro, la finalità e’ nobile. Tuttavia, pensare di coprire questi interventi con un taglio della spesa improduttiva sarebbe scandaloso?”
Come saranno distribuiti questi 2,6 miliardi di euro in piu’ che le imprese anticiperanno a novembre?
Per la Cgia, 168 milioni giungeranno nella casse dello Stato dall’Irpef pagata dai lavoratori autonomi e dai possessori di altri redditi (diversi da quelli da lavoro dipendente o da pensione), 280 milioni dall’Ires che, ricordiamo, è corrisposta dalle società di capitali, e 2,17 miliardi dall’Irap che viene versata dagli autonomi e dalle imprese.