Il teatro come sistema per fare divertire i ragazzi difficili e per aiutarli a superare traumi passati. Laura Lubatti nel libro “Dov’è Pinocchio?Una scuola di teatro che diventa scuola di vita” racconta la sua esperienza di donna che alloggia ragazzi che non vuole nessuno e di come il teatro diventi per questi giovani una scuola di vita.
Laura è una donna piemontese, sposata con un uomo veneto, cui fu proposto come “dono di nozze” da Don Benzi, di aprire una casa famiglia in terra siciliana. L’autrice e suo marito Marco Lovato, hanno accolto quella strana proposta e sono in Sicilia da circa vent’anni, a Santa Verina, nel catanese, ad accogliere bimbi e ragazzi disagiati. “Tutti hanno diritto a una famiglia;- scrive Laura dell’associazione Papa Giovanni XXIII- il bambino non adottabile, il sieropositivo, l’handicappato, l’adolescente, il giovane, il tossicodipendente, il carcerato, la prostituta, lasciati soli, sono il dito di Dio puntato sull’umanità intera”.
Nelle pagine di questo volume si raccontano le vicende di tanti ragazzi, anche disabili per tutti c’è una parte nella commedia di Pinocchio e chi non parla come Sandro è messo a fare il rumorista. Nella commedia si parla anche di costrizioni, in una scena Pinocchio scopre che nel paese dei balocchi ci si può divertire, ma a una condizione, bisogna tenere gli occhiali scuri e lo scotch sulla bocca, che impediscono di vedere, parlare. In questo modo lo spettacolo esprime il proprio no alla mafia, sottolinea quanto sia importante aprire gli occhi e parlare e denunciare i soprusi ai danni dei più deboli. Questa scena di Pinocchio, costretto a mettersi gli occhiali, fa molto riflettere i ragazzi-attori che in passato sono stati spacciatori, ladri di appartamento agli ordini della malavita. La costruzione di questo spettacolo ha il compito di creare un gruppo coeso e di insegnare a questi ragazzi ad avere fiducia in se stessi. Prima di ogni prova i ragazzi devono sistemarsi tutti in cerchio e mettersi in ascolto degli altri, questo è un modo per insegnare ai giovani a essere gruppo. Tanti sono i punti di meditazione di questo volume, che ci fa conoscere il disagio giovanile siciliano e come il teatro diventa uno strumento importante per conoscersi. Laura Lubatti inizia il suo libro con una frase che scoraggerebbe qualsiasi lettore: “Non sono una scrittrice, non ho mai scritto nulla ed a scuola l’italiano non era il mio forte.. .anzi! In realtà Laura scrive in maniera molto accattivante, ma soprattutto ci insegna che bisogna “sporcarsi le mani” e aiutare chi è solo, chi soffre.
Laura Lubatti, Dov’è Pinocchio? Una storia di teatro che diventa scuola di vita, Editore Sempre, euro 8