Più che discutere, al solito la politica ha colto l’occasione della tragedia di Lampedusa per litigare e rinfacciarsi le cose fatte e non fatte.
Il ministro dell’Interno Alfano intervenendo in Aula a Montecitorio (il cui intervento è leggibile in allegato) ha elogiato i soccorritori, ha ribadito che Lampedusa sarà candidato al premio Nobel per la pace ma ha anche sottolineato che “non vi è alcuna ragione per pensare che quanto accaduto ieri sia l’ultima volta”. Più che emergenza immigrati, ha detto il vicepremier si dovrebbe parlare di consuetudine, ecco perché ha chiesto l’intervento dell’Europa che, se vuole continuare ad esistere, non può ignorare le sue frontiere. A questo proposito andrebbe cambiata anche la convenzione di Dublino perché per contrastare i traffici di morte occorre una strategia integrata.
Durante le repliche, non sono mancate le polemiche.
Girgis Giorgio Sorial, del Movimento 5 Stelle, ha chiesto al ministro dell’Interno “perché invece della cronaca di oggi non ci racconta dell’incontro avuto da Letta con il premier libico Ali Zeidan il 14 luglio 2013? Perché non dice che in quell’incontro l’Italia si è impegnata anche economicamente a formare ed addestrare 5.000 libici, tra forze armate e polizia, nel controllo delle frontiere libiche, in continuità con quanto proposto da Maroni nel Governo Berlusconi ai tempi di Gheddafi?”
L’epilogo dell’intervento è stato poi “Siete vergognosi, complici di crimini all’unanimità”.
Di vergogna per il Paese ha parlato Nicola Frantoianni (Sel) una vergogna che non è portata da tutti allo stesso modo: “Lei non può venire qui – ha detto Frantoianni riferendosi al vicepremier – a dirci che non possiamo pensare e non possiamo nemmeno sperare che sia l’ultima. No, lei governa questo Paese e lei deve venire qui a dirci, almeno, che ha in testa qualche soluzione perché queste tragedie non si ripetano più”.
A proposito infine del Trattato di Dublino, Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) ha prontamente sottolineato che lo firmarono Andreotti e De Michelis negli anni ’90, per questo allora le firme dovrebbero essere revocate scrivendone un altro.