Il terremoto non dà tregua e il freddo aggiunge emergenza all’emergenza. Le testimonianze di questi giorni si fanno sempre più drammatiche, ci sono paesi sommersi dalla neve senza luce e riscaldamento.
Arrivano richieste di aiuto da ogni parte del centro Italia nelle zone colpite dal maltempo e dal terremoto: si parla di oltre un metro di neve nei comuni interessati dall’ondata di freddo.
Emergenza freddo
Le abbondanti nevicate di questo gennaio 2017 saranno ricordate per anni e con esse anche le difficoltà legate agli spostamenti che l’evento atmosferico porta con sé, soprattutto nelle zone meno attrezzate all’emergenza neve.
In una situazione particolare come quella che sta vivendo il paese in questo momento, non possono fare eccezione le scuole; lezioni con giacche cappelli di lana e guanti, aule fredde, termosifoni malfunzionanti se non addirittura spenti.
Le situazioni più problematiche sono state registrate al centro sud, tra Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Il malfunzionamento cronico dei riscaldamenti
Ma prima ancora che arrivasse l’ondata di gelo, i siti dedicati alla scuola riportavano cronache di cattivo funzionamento dei riscaldamenti.
Se da un lato infatti in alcune scuole si era in presenza di aule freddissime, in altre si parlava di troppo caldo.
Secondo i sondaggi condotti da alcuni portali vicini al mondo della scuola, per il 17% degli studenti l’impianto di riscaldamento funzionerebbe ma tenendo temperature troppo basse; per il 10% non funzionerebbe proprio, mentre un altro 10% lamenta temperature troppo elevate in classe.
Edifici pubblici ed efficientamento energetico
Gli edifici della Pubblica Amministrazione sono stati recentemente interessati dalla convenzione firmata tra il Ministero dello Sviluppo Economico con l’Agenzia del Demanio in materia di efficientamento energetico.
Il 4 gennaio 2017, infatti, è stata firmata la convenzione tra il Ministero dello Sviluppo economico e l’Agenzia del Demanio per eseguire interventi sugli edifici pubblici con un investimento di quasi 50 milioni di euro.
Al centro degli interventi, la razionalizzazione e il coordinamento tra gli interventi di manutenzione, che riguarderanno essenzialmente l’efficientamento degli impianti e della struttura muraria degli edifici pubblici.
Efficientamento energetico e lampadine a led
Prima di pensare ad interventi drastici come il rifacimento di un impianto elettrico, di riscaldamento o di interventi murari per la coibentazione di un edificio, sarebbe importante capire quanto si potrebbe risparmiare cambiando semplicemente una lampadina.
Perché la lampadina a Led
La tecnologia Light-Emitting Diode permette di garantire maggiore luce rispetto alle lampadine a basso consumo energetico, non emettono calore e danno un elevato rendimento oltre ad avere un ciclo di vita più lungo.
La durata, il consumo e il risparmio
Una lampadina a Led dura mediamente 5 anni, ossia quasi 6 volte più di una lampadina normale, consumando 500 kW per 50 mila ore di illuminazione a fronte dei 1.150 kW di una lampadina normale. La durata delle lampadine a Led è di circa 50 mila ore contro le 6 mila delle fluorescenti.
Questo significa che per ogni 100 euro spesi per l’illuminazione a led, se ne spendono circa 230 per quella normale.
Lo studio del politecnico di Milano
Secondo una ricerca condotta dal Politecnico di Milano, il risparmio energetico delle lampadine a Led rispetto a quelle tradizionali sarebbe rappresentato da una percentuale variabile tra il 50 e il 70%.
Lampadine a Led a scuola
Se tutte le lampadine di un edificio scolastico fossero sostituite con l’illuminazione a Led, si avrebbe un risparmio energetico sulla bolletta della luce del 70% (in alcuni casi si parla anche dell’80% rispetto all’utilizzo di lampadine classiche).
Si stima che un edificio scolastico possa ammortizzare già entro il primo anno il costo iniziale per l’acquisto di tutte le lampadine a led, mentre già dal secondo anno il risparmio energetico potrebbe aggirarsi attorno ai 30 mila euro.
L’esempio di Montesilvano
Il Comune di Montesilvano, in provincia di Pescara, durante l’estate del 2016 ha sostituito tutte le lampade delle scuole con lampade a Led. Secondo l’assessore al Bilancio Deborah Comardi, le casse comunali hanno beneficiato di un risparmio del 30%.
Fino ad oggi il Comune spendeva circa 90.000 euro per l’illuminazione degli edifici scolastici: con l’introduzione delle lampade a led otterrà un risparmio di circa 27.000 euro.
Circa 30 mila euro che a partire dal prossimo anno scolastico potranno essere investiti sull’impianto di riscaldamento.
Se in ogni istituto scolastico si installassero lampadine a Led al posto delle classiche, ci sarebbero ogni anno circa 30 mila euro da dedicare all’impianto di riscaldamento.
Articolo fornito da Casa delle lampadine, negozio specializzato nella vendita di lampade e lampadine, con più di quarant’anni di esperienza alle spalle.
Casa delle Lampadine raccomanda l’utilizzo di lampade a Led, fornendo ai suoi clienti tutte le informazioni necessarie su risparmio energetico, durata, efficienza e sicurezza, compresi esempi di risparmio.