LONDRA. Vent’anni dopo la tragica morte di Lady Diana, la principessa del Galles viene celebrata a Londra con una mostra sulla sua personale concezione di stile. Dai semplici capi che vestiva alle sue prime apparizioni pubbliche ai sontuosi abiti da sera, l’esposizione Diana: her fashion story ripercorre l’evoluzione dello stile della principessa nel corso degli anni.
“Ebbe sempre più fiducia in se stessa, comunicandolo intelligentemente attraverso i suoi abiti”, spiega Eleri Lynn, direttore dell’esposizione. Determinata ad assumere pienamente la sua femminilità, colei che fu una delle donne più fotografate del mondo sconvolse i dress-code della famiglia reale per issarsi al rango di icona della moda, con uno stile meno formale, più moderno. Fra i celebri abiti esposti a Kensington Palace figura il lungo vestito firmato Victor Edelstein che sfoggiò in occasione di un pranzo offerto nel 1985 dall’allora presidente americano Ronald Reagan alla Casa Bianca. E’ in questo abito in velluto blu notte, dalle spalle nude, che Diana Spencer ballò con John Travolta al ritmo di You Should be Dancing del film La Febbre del sabato sera. Soprannominato il vestito “Travolta”, l’abito è stato venduto all’asta a 250.000 sterline (297.000 euro) tre anni fa. I visitatori potranno anche scoprire il vestito di seta che indossava in privato a Buckingham Palace e sul quale figuravano delle minuscole impronte digitali, probabilmente lasciate da William o Harry, i due figli, quando erano bambini. C’è anche il discreto chemisier rosa pallido Emanuel, che indossa sul ritratto realizzato nel 1981 in occasione del suo fidanzamento con il principe Carlo. O ancora l’abito di seta “Gold Falcon” color crema e con il disegno di falchi, emblema dell’Arabia Saudita che Diana aveva molto diplomaticamente indossato in questo Paese nel 1986. La mostra, organizzata in quella che fu la sua residenza londinese per oltre 17 anni, la ricorda a 20 anni dalla prematura scomparsa avvenuta in seguito all’incidente automobilistico nella notte del 31 agosto 1997 nel tunnel dell’Alma a Parigi mentre Lady D. era assieme a Dodi Al Fayed. L’esposizione ripercorrerà l’evoluzione estetica della “principessa triste” attraverso le sue mise più celebri, da quando era una timida teen-ager ai look della maturità, assai più consapevoli e sofisticati. Sarà approfondito anche il suo rapporto con i creativi – da Gianni Versace a Mari Testino – a cui era più vicina, ma l’omaggio alla sua estetica andrà oltre, spostandosi anche nel giardino del palazzo: sempre in suo onore questo sarà infatti trasformato in un “White Garden” temporaneo, interamente dedicato ai fiori bianchi, i suoi preferiti visitabile in primavera (ci saranno tulipani e narcisi) e in estate (quando sbocceranno rose inglesi e margherite).