Per le prestazioni previdenziali pensionistiche (IVS) i lavoratori dello spettacolo sono iscritti presso l’Ente Nazionale per la Previdenza dei Lavoratori dello Spettacolo cioè l’ENPALS che, in base all’ultimo decreto “Salva Vita”, sparirà per confluire nell’INPS insieme all’INPDAP (cd. SUPER INPS). Indipendentemente dalla prossima trasformazione organizzativa dell’Ente voluta dal decreto, ai fini previdenziali sono considerati lavoratori dello spettacolo coloro che svolgono prestazioni lavorative a carattere artistico – anche mediante l’espletamento di mansioni rientranti in un ambito più propriamente tecnico – a prescindere dalla natura subordinata, parasubordinata ovvero autonoma del rapporto di lavoro instaurato. In particolare, in base all’art. 3 del D.Lgs.C.P.S. n. 708/1947 e successive modifiche, rientrano nell’assicurazione all’ENPALS taluni specifici e tassativi profili professionali: artisti lirici, attori, cantanti, presentatori, disc-jockey e animatori in strutture ricettive connesse all’attività turistica, registi e sceneggiatori (teatrali e cinematografici), dialoghisti, aiuto registi, organizzatori generali, direttori, ispettori, segretari di produzione cinematografica, cassieri, segretari di edizione, direttori di scena e doppiaggio, direttori d’orchestra, concertisti e professori d’orchestra, orchestrali e bandisti, tersicorei, coristi, ballerini, figuranti, indossatori e tecnici addetti alle manifestazioni di moda tecnici del montaggio, del suono, dello sviluppo e stampa, operatori di ripresa cinematografica e televisiva, aiuto operatori e maestranze cinematografiche, teatrali e radio televisive, arredatori, architetti, scenografi, figurinisti teatrali e cinematografici, truccatori e parrucchieri, elettricisti, attrezzisti, falegnami e tappezzieri, operatori di cabine, di sale cinematografiche, impiegati amministrativi e tecnici dipendenti dagli enti e imprese esercenti pubblici spettacoli, dalle imprese radiofoniche e televisive, dalle imprese della produzione cinematografica, del doppiaggio e dello sviluppo e stampa; maschere, custodi e personale di pulizia dipendente dagli enti, impiegati ed operai dipendenti dalle case da gioco, dagli ippodromi e dalle scuderie dei cavalli da corsa e dai cinodromi; prestatori d’opera addetti ai totalizzatori, o alla ricezione delle scommesse, presso gli ippodromi e i cinodromi, addetti agli impianti sportivi, dipendenti dalle imprese di spettacoli viaggianti, calciatori ed allenatori di calcio, lavoratori dipendenti dalle imprese esercenti il noleggio e la distribuzione dei film, lavoratori autonomi esercenti attività musicali.
Dunque, diversamente da quanto accade per i giornalisti, l’assicurazione all’ENPALS dipende esclusivamente dalla qualifica professionale del lavoratore, in quanto riconducibile alle categorie sopra accennate, piuttosto che dal settore merceologico di appartenenza dell’impresa datore di lavoro/committente. Per tali lavoratori la contribuzione obbligatoria viene versata all’ENPALS, per la parte relativa all’IVS, nella misura del 33% (di cui il 23,81% a carico dell’azienda e il 9,19% a carico del lavoratore) e all’INPS, per la contribuzione cd. minore (cioè malattia,maternità, assegni nucleo familiare, disoccupazione).
Poi, ad integrazione della prestazione pensionistica principale erogata dall’ENPALS al momento della maturazione dei requisiti pensionistici previsti, anche i lavoratori dello spettacolo titolarti di un rapporto di lavoro di natura subordinata – come tutti i lavoratori soprattutto in seguito alla Finanziaria 2007 che ha introdotto l’obbligo per tutti i dipendenti di effettuare una scelta in merito alla destinazione del proprio TRFR ad una forma pensionistica complementare – possono decidere di aderire ad un fondo di previdenza complementare istituito dai C.C.N.L. applicati al rapporto di lavoro con riferimento al settore di attività in cui opera il datore di lavoro (per esempio il Fondo Byblos per le aziende del settore della comunicazione e dello spettacolo).