Mani colorate stampate in 3D, ciascuna con il gesto che riproduce una lettera dell’alfabeto. E una mano robotica, controllata da un computer, che «scrive» le parole nell’aria, mettendo alla prova chi sta imparando la lingua italiana dei segni (Lis) e riconoscendo se le lettere sono state riconosciute. Il futuro dell’apprendimento del linguaggio dei sordomuti potrebbe essere qui, in questa tesi che Elena Dall’Antonia, una studentessa di Udine, ha realizzato in collaborazione con lo Scientific FabLab di Trieste. Un’idea innovativa che potrebbe semplificare la vita dei bambini sordi e sordociechi, ma anche degli udenti che vogliono imparare la dattilologia del linguaggio dei segni.
Fonte: Corriere di Bologna