Le persone sono più importanti del loro sesso, allora perché nella società di oggi, ma ancor più in quella di ieri, si dà così importanza al genere sessuale delle persone?
E’ vero che dai sessi nasce la vita, ma dai sessi complementari e coesi! Allora perché nella vita di tutti i giorni questa coesione ha così difficoltà a crearsi?
Per capire l’evoluzione dei rapporti tra uomo e donna, come per capire l’evoluzione di ogni cosa, è sempre utile partire dal passato, in questo caso dai primordi della specie.
Partiamo quindi dai tempi in cui vi era un numero esiguo di donne e uomini, e incrementare il numero di elementi del branco era un compito importante e necessario alla sopravvivenza della specie. In quei tempi l’uomo e la donna dovevano concepire molti figli, questo compito si faceva in due, ma la donna aveva il ruolo naturale di portare avanti la gravidanza, di partorire e allattare i cuccioli (d’uomo si intende); e l’uomo a quel punto che ruolo aveva?
La donna aveva un ruolo naturale, mentre all’uomo è stato dato un ruolo sociale. Probabilmente il ruolo più consono a quei tempi, dove una madre col suo cucciolo aveva più possibilità di sopravvivere se c’era qualcun altro a proteggerla e a portarle da mangiare.
Così la selezione naturale (o meglio la selezione delle donne) ha scelto gli uomini più prestanti per creare una razza di uomini sempre più forti e quindi protettivi.
Quindi all’uomo è stato dato il ruolo di proteggere e cercare cibo per la donna e i bambini, così da assicurare la continuazione della specie.
Ma con l’avvento del progresso e l’invenzione degli strumenti, sia agricoli che da caccia, il ruolo dell’uomo è stato sempre più traballante.
Ecco che l’uomo ha dovuto tenerselo con la forza. E questo è stato facile da parte dell’uomo che ormai “naturalmente” selezionato si ritrovava forte e conseguentemente altamente testosteronico.
Inoltre nei tempi antichi ma più recenti, in cui comunque non c’era ancora la conoscenza odierna, questo ruolo oltre che con la forza è stato ancor più facilmente protratto dalle “sacre scritture”. Così invece che essere mantenuto con una forza immorale, quale la violenza, è stato mantenuto con una forza creatrice di moralità, la religione.
Ma oltre alla tecnica, il progresso ha portato anche la scienza, dalla quale è nata una sempre più avanzata conoscenza che ha spento una sempre più inopportuna ingenuità.
Questo ha fatto sì che le persone si rendessero conto che qualcosa non andava nella supremazia maschile. Alcuni uomini e molte donne si schierarono perché questa finisse. Ma si trovarono di fronte uomini che ritenevano la loro posizione vantaggiosa e quindi per nulla intenzionati a cambiarla, e molte donne che si erano adagiate in questa posizione di subalterne e che volevano rimanere tali per una sorta di comodità. Del resto non può che far riflettere il ruolo della donna che prima ha scelto maschi sempre più forti, e poi è stata colei su cui la religione (seppur maschilista) ha avuto più presa.
Questi ostacoli hanno trasformato la lotta in aspra, dura e pericolosa. Ora si sta creando ancora di più un baratro tra l’uomo e la donna. E questo baratro non può che essere innaturale e a danno della nostra specie, quella umana.
Siamo partiti da una condizione in cui l’uomo e la donna erano alla pari e coesi. Nel corso dei tempi si sono messi su piani impari, ma ancora coesi. Ora ci si sta avvicinando nuovamente ad una condizione di parità, ma in cui si è sempre più divisi.
Il vero successo sarebbe credere esclusivamente nelle persone e non nel loro sesso; lasciando che ogni coppia e ogni famiglia decida indipendentemente dalle altre persone, come gestire le proprie posizioni e i propri ruoli all’interno del loro nucleo.
Ma temo che se la successione delle stagioni ci ha insegnato qualcosa (primavera: aumenta il caldo e la luce; estate: aumenta il caldo e il buio; autunno: aumenta il freddo e il buio; inverno: aumenta il freddo e la luce) arriveremo ad una situazione dove nuovamente saremo impari e oltretutto divisi. Del resto la donna sta diventando sempre più un oggetto, o forse sta creando una lenta e perversa dominazione dell’uomo schiavo del sesso e del desiderio.
A questo punto non ci resta che sperare di tornare a vedere la stagione calda e luminosa, quella della nascita della vita: la primavera.
Sperando che l’alba di questo giorno, in cui uomini e donne siano nuovamente coesi e in rapporti paritetici, non corrisponda al tramontare della vita del nostro pianeta.