COMO. Dal 24 marzo al 14 luglio 2013, torna a Villa Olmo di Como il consolidato appuntamento primaverile con la grande arte. Il nuovo evento espositivo nasce da un originale progetto scientifico, pensato per uno sviluppo triennale, e analizzerà cento anni di visioni urbane che hanno attraversato l’intero ventesimo secolo, prendendo avvio dai disegni del grande architetto futurista comasco Antonio Sant’Elia (Como, 1888 – Monfalcone, 1916).
Curata da Marco De Michelis, docente allo Iuav di Venezia, organizzata dal Comune di Como – Assessorato alla Cultura, “La Città nuova. Oltre Sant’Elia” presenterà 100 opere, alcune delle quali inedite, tra dipinti, disegni, modelli, filmati, installazioni di artisti, architetti, registi, come Mario Sironi. Antonio Sant’Elia, Le Corbusier, Laszlo Moholy-Nagy, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten Holler, e altri. La rassegna vedrà nel 2015 il suo ideale completamento, in contemporanea con l’apertura dell’Expo 2015 di Milano, con una grande esposizione dedicata alle tematiche dello spazio urbano, delle sua identità presenti e future, dei luoghi e delle forme della convivenza collettiva.
“La mostra – afferma Luigi Cavadini, assessore alla cultura del Comune di Como – nasce da una considerazione sul fatto che parlare di Expo, significa parlare di città; questo comporta una riflessione sul futuro e sullo sviluppo del panorama urbano. E’ naturale che tutto dovesse partire da Antonio Sant’Elia che, all’inizio del secolo scorso guardava a queste prospettive con occhio lucido e lungimirante. L’iniziativa rappresenta anche la volontà dell’amministrazione di rivalutare la figura dell’architetto comasco e il patrimonio conservato nella pinacoteca cittadina”.
In contemporanea, una sezione allestita nella Pinacoteca Civica proporrà i disegni di Antonio Sant’Elia di proprietà del Comune di Como, da anni inaccessibili al grande pubblico. Il percorso espositivo si aprirà proprio con La Città Nuova, ovvero la serie di dodici disegni che Sant’Elia aveva presentato alla mostra milanese delle Nuove Tendenze del 1914, nei quali si riassumevano le visioni urbane del giovane architetto comasco che aveva appena formulato il suo manifesto per una architettura futurista. Fin dal suo apparire, nel corso dell’Ottocento, la metropoli era apparsa come una delle manifestazioni più drammatiche e più contraddittorie della età moderna, caratterizzata da inediti e drammatici problemi, igienici, morali, politici, culturali, funzionali, che richiedevano riforme radicali sia nel campo della viabilità e dei trasporti, che in quello dell’abitazione e della organizzazione della vita domestica. La mostra si concluderà con alcune opere-chiave della ricerca artistica degli anni più recenti: Pizza City, lo sterminato plastico di una città composta soltanto da centinaia di giocattoli dell’artista americano Chris Burden, il video della cinese Cao Fei che rappresenta una città sospesa nello spazio virtuale di Second Life e quello di Yang Yongliang che ricrea la megalopoli di Shanghai sullo sfondo idilliaco di un paesaggio cinese. Nel tentativo di riunire le sperimentazioni delle avanguardie degli anni Venti con le condizioni del presente, l’artista tedesco Carsten Hoeller ha ricostruito il progetto fantastico concepito dal sovietico Krutikov nel 1928 per una “città volante” facendola oggi librare sopra il cielo di Como.