La televisione fa male… me lo dicono tutti quelli che solitamente sostengono di non vederla perché, arisostengono, hanno di meglio da fare che star seduti davanti ad un rettangolo (ormai so’ tutti 16:9 gli schermi) e subire passivamente una serie di immagini in movimento.

Ovviamente il mio amore incondizionato per la scatola magica fa sì che questi loschi individui siano guardati con sospetto soprattutto quando sciorinano dettagli impressionanti su fatti e cose accaduti nei palinsesti.  Stavolta però mi sono imbattuto in uno scoglio davvero arduo da superare. Il suo nome è “Jump” e, vi avverto, la sua visione stimolerà in maniera importante il desiderio di assumere sostanze atte ad alterare il vostro stato di coscienza che la diritta via s’era smarrita anzi era annegata in una piscina del foro italico a Roma.
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Se c’è una cosa che desidero sempre più e in maniera spasmodica è di vedere “l’attimo della creazione”: a volte faccio addirittura un gioco e immagino di essere io il beneficiario dell’illuminazione, della scintilla della creatività. “Hey! Capi dei maggiori network…raga… ho avuto un’idea fichissima: che ne dite se dei personaggi famosi si tuffano dal trampolino da 1,3,5,7 metri? E per l’ultima puntata anche da 10 metri, toh, mi voglio rovinare che magari qualcuno si fa male e dopo lo intervistiamo in collegamento da Barbara D’Urso che fa le faccine dispiaciute come la scimmietta di “Una notte da leoni 2”. Eh? Che ne dite?”

A questo punto del “sogno lucido” il capo del network prende le sembianze del Megadirettore dei film di Fantozzi e, dopo aver raccomandato qualcuno che non sono io mi si avvicina con la sua lunga tunica bianca ed un allure francescano ma soprattutto garbato che di questi tempi è molto in auge e mi dice con voce flautata… “E perché mai dovremmo assistere ad uno spettacolo simile? Chi si sottoporrebbe al rischio se non addirittura allo scempio dell’umiliazione? Vedi, figliolo, pure pure se vi partecipasse che so un Albertazzi, una Sofia Loren, un Carlo Verdone con le sue fobie, una Sabrina Ferilli con  il suo splendido posteriore candidato ai nastri d’argento: vederli rischiare l’osso del collo che magari si sfragnano sullo specchio d’acqua potrebbe avere un senso, un senso orribile di sadismo, paragonabile agli spettacoli dei gladiatori ma chiunque abbia sale in zucca e uno straccio di carriera non farebbe mai una cazzata simile, te ne rendi conto anche tu, vero? A questo punto solitamente mi pervade una sensazione di pace però non faccio mauna-notte-da-leoni-2-DEFi in tempo a dirgli una cosa al megadirettore garbato: “A diretto’… ma se è ‘na cazzata perché va in onda su Canale 5? Perché lo conduce Mammucari? Perché nella giuria c’è Anna Paola Concia l’ex deputato del PD che si è dovuta sposare all’estero per vedere riconosciuto il suo diritto ad avere per consorte una donna? Perché c’è Cagnotto padre e Mister Ok e pure Alessia Filippi (ex nuotatrice di discreta fama) a dare parvenza tecnica? Ma soprattutto, perché c’è Bonolis ad interpretare il solito ruolo di mattatore simpatico che parla forbito e prende per il culo tutti come negli ultimi 20 e passa anni di carriera?”

Sento l’esigenza di spegnere l’apparecchio ed andare alla ricerca di una retrospettiva “d’essai” di cinema danese sottotitolato. Meglio immolarsi alle zanzare di un’arena estiva perché Jump è il superamento del confine. L’asticella adesso è stata spostata un po’ più in alto. Non c’è bisogno di nessun supporto logico, di nessun cordone ombelicale con la realtà. La tv, soprattutto d’estate,  può essere riempitivo senza senso. Elenchiamo i vip che “si mettono in gioco e cercano di superare i propri limiti”: Enzo Salvi, Nadia Rinaldi, Cecilia Capriotti , Bruno Cabrerizo, Ciccio Valenti, Maddalena Corvaglia, Stefano Bettarini e Anna falchi. Se il vostro cervello è in preda a degli spasmi è per lo sforzo al quale lo state sottoponendo nel tentativo di trovare informazioni su questo nutrito cast senza l’ausilio di Wikipedia (che, a proposito, ha una pagina dedicata a “Jump” che fa invidia a quella del festival di Sanremo). Assisterete però alle sapide battute di Bonolis, presidente ironico di giuria e grande mattatore della serata, nonché autore del programma. Godrete di un bel voto, un 10, dato da papà Cagnotto ad un tuffo “a morto in avanti” per l’impegno profuso dalla gigantesca gnocca che lo ha eseguito ed una serie di bla bla bla sul fatto che “anche il morto in avanti ha la sua difficoltà” che c’è gente che abbandona i tuffi perché proprio non jela fa a farlo. Riderete dell’ottima scelta di umani sconosciuti ma quantomeno singolari (ormai un marchio di fabbrica del Paolino nazionale)  ma soprattutto vivrete un momento di grande allegria e gioia di vivere.

Verso le 23, quando magari correte il rischio di abbioccarvi perché un odioso “ma me state a cojonà?” ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto alla maggioranza dei vostri neuroni, improvviso come la sirena del turno delle 5 della fonderia ecco partire un “cazzeggio time”. Qui la mano del gruppo creativo che sta attorno a Bonolis si vede tutta. E si vede anche lo sforzo nel superare la ritrosia di rifare para para una cosa che accadeva in “Ciao Darwin”. Parlo del “momento disco dance” nel quale, tutti, all’improvviso ballano, fanno smorfie, ammiccano, si tuffano a cazzo di cane e limonano sott’acqua. Una sorta di “harlem shuffle” televisivo pieno di figa e della durata interminabile di 5 minuti. Per un attimo ho pensato fosse una scena tagliata del film “La grande bellezza” di Sorrentino. Una delle tante feste trash della capitale ma l’enorme piscina stava lì a ricordarmi che non era così. Jump è la versione italiana di “Stars in danger” programma venduto in Spagna, Norvegia, Cina e Canada e questo almeno mi consola. Non siamo soli, nell’universo… ad essere così coglioni!

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