Gli effetti della corruzione negli Stati membri costano all’economia europea qualcosa come 120 miliardi di euro ogni anno.
Qualcosa è stato fatto, ma molto resta da fare.
Il rapporto sulla corruzione nell’area Euro è stato presentato oggi dalla commissaria anticorruzione della commissione Europea, Cecilia Malmstrom (il report è leggibile in allegato).
Lo spaccato fornito va dalle misure adottate, alle politiche messe in campo alla percezione che i cittadini hanno del livello di corruzione nel Paese.
Dallo questo emerge che il 76% degli europei pensano che la corruzione sia molto diffusa nel vecchio continente, mentre il 56% afferma che il livello nel suo paese negli ultimi tre anni sia decisamente aumentato.
Ma il livello e gli obiettivi della corruzione sono diversi da stato a stato, così come diverse sono le soluzioni e le politiche messe in campo.
Per quanto riguarda il capitolo Italia, il 97% degli intervistati considera che la corruzione sia molto diffusa (contro la media europea del 76%), mentre il 92% delle imprese è convinta che il favoritismo e la corruzione ostacolino la libera concorrenza, ma solo il 2 % ammette di aver ricevuto la richiesta di pagamento di una tangente. Segno evidente che le interviste sono specchio della realtà fino ad un certo punto, altrimenti o il primo o l’ultimo dei sondaggi deve essere considerato veritiero.
Bruxelles offre anche delle possibili soluzioni: rafforzare le norme che devono garantire l’integrità dei politici e dei funzionari pubblici, a tutti i livelli da quello locale a quello nazionale passando per il regionale. Basta alle leggi ad personam, mentre dovrebbero essere introdotte regole chiare per una maggiore trasparenza negli appalti pubblici dando anche maggiori poteri alla nuova commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità nella Pa.
Oltre alla corruzione però, secondo il rapporto in Italia dilaga il fenomeno del clientelismo, con risultati a volte simili.
Rapporto anticorruzione – Italia – Bruxelles, 3 febbraio 2014
Rapporto anticorruzione – Bruxelles, 3 febbraio 2014