Ogni viaggio in Irlanda inizia da Dublino. Qualche giorno nella capitale è sufficiente per visitare le principali attrazioni. Trinity College, O’Connell Street, St Patrick’s e Christian Church, e poi il museo della Guiness!
Sembra folle andare a visitare un museo celebrativo di una birra, ma sfido a trovare un turista dublinese che non abbia fatto una tappa in questo spettacolare tempio contemporaneo in cui poter scoprire nel dettaglio ogni aspetto di questa famosa birra cult, dall’acqua con cui si fa (delle montagne di Winklow) al luppolo che si usa fino poi alla cosa più divertente, la degustazione all’ultimo piano del museo davanti alle vetrate con vista a 360 gradi sulla città.
La Dublino che ti aspetti è quella di Temple Bar con i suoi pub e la musica dal vivo dove lasciarsi andare sorseggiando boccaloni di Guiness. La Dublino che non ti aspetti è invece quella intorno al porto e al gran canale.
E’ la zona nuova dei palazzi di vetro, degli uffici delle multinazionali e del recupero delle fabbriche di una volta in chiave moderna. Il simbolo del nuovo volto della città è il ponte sul fiume Liffey a forma di arpa dell’architetto Calatrava inaugurato nel 2010.
Se si ha una giornata a disposizione in più, Howth è una buona soluzione. Si trova subito a nord di Dublino sul promontorio ed è il posto per la gita fuori porta della gente di Dublino. Bella la scogliera battuta dal vento e ottimo il fish and chip vicino al molo!
Dopo tre giorni a Dublino e dintorni inizia il viaggio vero e proprio girovagando per l’Irlanda. Facendo attenzione alla guida a destra, si comincia a scendere verso sud. La prima tappa che si è deciso di fare è Rock of Castel per visitare la famosa fortezza gotica e i resti dei luoghi di culto del XV secolo, sfidando la prima “shower” irlandese (del resto non si visita questo paese per il sole e il caldo).
Tirando dritto, nella stessa giornata si arriva a Kinsale per trascorrere la notte. Ritemprati dalla dormita e dall’abbondante colazione a base di porridge, scrambled eggs, bacon e salsicce si può fare una bella passeggiata per questo villaggio caratteristico con le case colorate che si sviluppa intorno a un porto. Bella la passeggiata panoramica che arriva fino a Fort of Charles, un fortino militare del 1500 utilizzato anche durante la II guerra mondiale.
Per gli irriducibili delle camminate, la giornata non finisce qui. Di nuovo in macchina alla volta di Baltimora, un piccolissimo villaggio con un porto turistico e un’antica birreria. Arrivati lì, prima ancora di trovare il b&b, c’è ancora il tempo e la luce per una passeggiata sulla collina intorno al lago di Baltimora, passando dentro a un bosco, dalla quale si può ammirare uno splendido tramonto.
Lasciandosi Baltimora alle spalle, il viaggio continua verso la Penisola di Beara che merita soste continue per la bellezza delle sue baie e scogliere. La prima sosta a Glengariff, con il suo giardino esotico che colpisce visto che tutt’intorno
ci sono montagne nude e rocciose. Lungo il ring of Beara non ci si può non fermare nei siti preistorici con i caratteristici menhir il più bello dei quali è il “10 stones circle” vicino a Castletowbere, il villaggio più grosso di questo versante. Continuando a risalire la penisola, ci si può fermare per la notte a Garnish in uno dei b&b con vista sull’oceano (ogni casa, qui in Irlanda, è anche un bed and breakfast e non si rischia mai di non trovare posto per la notte).
Superata la Beara Peninsula, si arriva nella contea di Kerry. Merita una passeggiata il percorso che porta a Bunavalla Pier, secondo la nostra guida Lonely Planet il belvedere più bello d’Irlanda. Ci si arriva subito dopo il villaggio di Caherdaniel. Uno dei posti più interessanti dell’Irlanda del sud sono le Skellig Michael Islands, patrimonio dell’Unesco, due scogli in mezzo oceano di fronte all’isola di Valentia. La barca per raggiungerle si prende da Portmagee dove è possibile contrattare il viaggio con i barcaioli locali che fanno da spola con le isole nel periodo estivo per accompagnare i turisti. Solo una delle due è visitabile.
Una volta arrivati, dopo una traversata di circa mezz’ora sfidando le onde dell’oceano, si può salire in cima dopo aver fatto 600 gradini! La fatica viene ripagata dalla sorpresa che si trova alla fine della scalinata di pietra: un monastero del VI sec in cui vissero dei monaci eremiti (15 per volta) fino al XII sec.
Si respira un’atmosfera sospesa nel tempo con il vento che soffia e un senso di vertigine. Si possono visitare le celle oratorio dei monaci immaginandosi le loro giornate sempre uguali cadenzate dalla preghiera e dalla cura dell’orto. La gita alle Skellig assorbe una giornata intera. Tornati a Port Magee si può raggiungere l’isola di Valentia che merita una lunga sosta per ammirare il paesaggio dal Lighthouse Cafè, con il rudere, il faro, la croce celtica sulla collina di fronte e l’oceano con le isole remote. Solo l’Irlanda riesce a regalare spettacoli di tale perfezione estetica…
Dall’Lighthouse Cafè comincia un itinerario breve e divertente seguendo le orme di un tripode preistorico!
Da Valentia il viaggio continua verso Ballycarbery Castle e poi verso la Dingle Peninsula.
Le giornate in Irlanda d’estate sono lunghissime, con il sole alto fino a tardi che permette di fare passeggiate e guadagnare strada per la tappa successiva. E’ divertente a Dingle andare a bere una birra in uno dei tantissimi pub (circa trenta) dove si può ascoltare musica tradizionale di qualità.
Dispiace lasciare le bellissime penisole selvagge e poco battute del sud, ma non si può andare in Irlanda e non visitare le Cliff of Moher. Conviene arrivare all’ora del tramonto. Le grandiose scogliere, alte più di 200 metri, si colorano di rosso con il sole che si riflette sulla roccia e che pian pianino si tuffa tra le isole di Aran schiacciato da nubi pesanti e il rumore fragoroso delle onde. Uno dei tramonti più spettacolari a cui si possa assistere.
L’ultima contea che abbiamo visitato prima di concludere un viaggio di due settimane in Irlanda è quella più turistica, il Connemara, la Toscana d’Irlanda presa d’assalto soprattutto dai turisti francesi. La regione è caratterizzata da colline verdissime, pascoli, baie e da spiagge deserte che si modificano in base alle maree. In particolare, lungo la strada che porta da Galway a Roundstone, colpisce la spiaggia con la sabbia corallina, fatta di frammenti di conchiglie e corallo e l’acqua trasparente e freddissima in cui non si può far a meno di immergere i piedi (gli irlandesi ci fanno anche il bagno).
Oltre il Parco nazionale del Connemara e dopo una visita all’Abbey di Kilmore – una dimora dell’800 costruita da un ricco inglese che si era innamorato del Connemara venendoci in vacanza con la moglie, alla quale è dedicato una tomba/mausoleo nel giardino -, si arriva a Leenane, l’unico fiordo d’Irlanda. La posizione è suggestiva, all’interno di un’insenatura e con le montagne tutt’intorno. La particolarità del villaggio è che allevano i mitili nelle vasche in mare e si può mangiare dell’ottimo pesce, oltre al fatto che c’è una quiete quasi irreale.
Prima di tornare a Dublino, una puntata a Galway è d’obbligo. E’ la principale città del Connemara vivace e curata, con molti negozietti di “crafts” e un bel lungo fiume. E’ famosa per il ristorante Mc Donagh’s, dove si mangia dell’ottimo pesce, e per il clima; è infatti la città più piovosa d’Irlanda, piove in media 260 giorni l’anno. E non si è smentita neanche questa volta. L’ennesima “shower” e di nuovo in viaggio verso Dublino, inizio e fine del nostro viaggio.