Si parla di crisi ormai da tempo, ogni giorno ci martellano notizie che ci procurano ansia e preoccupazioni.
Sembra che l’Italia dei grandi talenti, dell’Arte, della moda, della cultura, del cinema e della storia passi in secondo piano.

Ormai stiamo a contare anche gli spiccioli, abbiamo tagliato le spese. Dove si può risparmiare? Su tutto ciò che “fa funzionare il cervello” su ciò che può far pensare e riflettere: cinema, spettacoli mostre, viaggi, libri. Su che altro? Sull’abbigliamento, parrucchiere, estetista, profumeria, palestra.
Si cercano gli sconti, le offerte speciali cioè si conduce una vita in cui le poche cose, che donavano momenti preziosi o antistress vengono limitate o annullate.

Dato che al telegiornale non si vede più di tanto, mi guardo intorno. Che cosa vedo? La mia amica a cinquantuno anni è stata licenziata. Rimettersi in gioco a questa età è facile? No, neanche pensare ad un trasferimento poiché mantenersi con uno stipendio impiegatizio è davvero improbabile. Altro? Mia cugina ha cinquantatré anni e ancora attende di essere immessa in ruolo, una conoscente, divorziata con una figlia, ha perso il lavoro e non può permettersi di acquistare un computer per poter inviare domande d’impiego. Molti i negozi che chiudono per fallimento, moltissimi i visi tesi e preoccupati. Furti e delinquenza in aumento.
Tante le situazioni difficili e molto gravi!
E i giovani? Quelli che conosco sono depressi e avviliti, si chiedono se valga ancora la pena di studiare, pensano che l’unica speranza sia partire (con quali soldi?) cercano lavoretti occasionali, che comunque non daranno una loro autonomia economica.
E i genitori?
Manterranno i propri figli eternamente? Avranno il denaro sufficiente per il master universitario o altro? Manterranno anche i figli dei figli?

Per quanto riguarda la scuola ci sono i “miracolati” e i “condannati”, cioè chi è riuscito ad andare in pensione con tutti i benefici e chi, sfortunatamente più giovane, non godrà degli stessi vantaggi.
Eh sì, se si pensava che essere più giovani poteva essere un vantaggio, si sbagliava di molto: da sempre si è nella categoria dei “condannati”. Perché meno bravi? No, perché in possesso di maggiori titoli e qualificazioni importanti di cui nessuno tiene conto.
Pensate che anni fa si poteva insegnare con solo la Maturità d’Arte o i Diplomi Professionali, si prendeva l’abilitazione con il solo Corso abilitante e si poteva insegnare alla Scuola Primaria con il solo Diploma Magistrale.
Avevo superato l’abilitazione per insegnare Educazione Artistica e non mi era stata convalidata, poiché non avevo compiuto diciotto anni. Ed i miei compagni di classe? Alcuni l’hanno avuta perché ripetenti, ed hanno insegnato subito!
Eppure credevo che ottenere il massimo della votazione nei titoli potesse fare la differenza, ma mai lamentarsi, già avere un posto è molto. Eh sì, ci dicono così anche se il nostro contratto di lavoro sarà bloccato ulteriormente, gli scatti d’anzianità e l’indennità contrattuale saranno bloccati fino al 2014.
E c’è chi ha ottenuto pensione baby “chi aveva 14 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi se si trattava di donne sposate con figli, 20 anni per gli statali, 25 per i dipendenti degli enti locali”. I Fortunati!
A proposito nessuno parla dei tagli che ci sono stati nel Sostegno: ore in meno sia per gli insegnanti di Sostegno che hanno avuto tre casi invece di due, e per l’assistenza.
Un periodo difficile dal quale speriamo di uscire…

Emigranti

Nel nero della notte
il giallo del sole
l’oro della spiga di grano

lavoro, l’aratro e i solchi
fumo di officina e ritmo
di passi affrettati

chi parte, chi arriva
treno che attende

valige gonfie di lacrime
ricordi a fare compagnia

Maristella Angeli
(da In ascolto, MEF L’Autore Libri Firenze)

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