Una vasta area industriale dismessa e in via di bonifica per ospitare nuove abitazioni e centri commerciali, si è rivelata un deposito di rifiuti pericolosi. Dopo più di due anni, si sono concluse le indagini sugli interventi di recupero dell’ex area industriale della Indel di Domodossola, nel Verbano che ha portato a metà febbraio al sequestro di undici ettari di terreno utilizzati come discarica di materiali inquinanti.
Nove persone sono state indagate e due funzionari dell’Arpa, l’azienda regionale responsabile della protezione ambientale, denunciati. L’ex Indel, complesso siderurgico, era stato dismesso e, una volta concluse le operazioni di bonifica, si sarebbe dovuto realizzare un progetto di edilizia commerciale e abitativa per un valore in diverse decine di milioni di euro.
Gli agenti del comando provinciale di Verbania del Corpo forestale hanno appurato che le operazioni di bonifica si stavano svolgendo in difformità con i piani approvati.
Sono così state scoperte circa 43 mila tonnellate di rifiuti, in parte tossici, e 15 mila tonnellate di terreno contaminato. Dopo la bonifica, tra rifiuti e terreno, si contavano ancora 40 mila tonnellate di materiale inquinato. Oltre ai rifiuti terrosi già presenti, sono state interrate
illecitamente altre 2.250 tonnellate di scorie e altri materiali provenienti dalla demolizione dell’altoforno, contaminati da metalli pesanti e da polveri di abbattimento dei fumi. Tutti
rifiuti, questi, di difficile gestione e con costi di smaltimento assai elevati.
Sebbene la contaminazione dell’area possa avere effetti nocivi sulla salute pubblica, secondo il Corpo forestale, non si ravvisa al momento alcuna situazione di emergenza. Durante le indagini sono state effettuate circa cinquanta perquisizioni, in diverse regioni del Nord Italia, tra cui Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. I reati contestati sono gestione non autorizzata di rifiuti, violazione della normativa prevista in materia di bonifica e traffico illecito di rifiuti. Complessivamente, sono indagate nove persone che lavorano per le tre società coinvolte nell’attività di bonifica. (fonte Ansa)
Legambiente lombardia – Rapporto 2010