Nessun refuso, nessun redattore confuso, ma solo il corretto uso, del vocabolo attualmente più diffuso e affatto in disuso, con il quale si intende indicare, il pene maschile quando lo si vede alzare.
Ciò che provoca l’erezione, di solito è la sessuale eccitazione, ma nel maschio italico può anche esser l’elezione. La vista di una poltrona può più di una donna prona, la conquista di uno scranno, arrapa più del femminile affanno, diventare Presidente del Consiglio, rende più voraci di un coniglio, al Parlamento un posticino, piace assai più di un pompino. Come spiegare ad esempio la foia, dell’ex giudice ANTONIO INGROIA? Da magistrato dallo Stato è stato abbandonato, dal ricorso di NAPOLITANO delegittimato e la sentenza della Consulta adesso lo insulta. Se fosse rimasto PIEMME, magari lemme lemme, su questa mestizia, avrebbe fatto giustizia. Per noi cittadini modesti, ma pur sempre onesti, avrebbe portato in tribunale, quella trattativa speciale, che al Paese ha fatto tanto male e a trattar con la Mafia avremmo saputo chi è stato, dall’interno del corpo dello Stato.
E invece INGROIA l’infoiato, non solo s’è candidato, ma addirittura un partito ha fondato, perché come deputato, dice che meglio la mafia avrebbe affrontato. Gli consigliamo un film: “Il Candidato”*, dove un valente avvocato, una volta che in Senato viene mandato, anziché sconfiggere la corruzione, cade più volte in tentazione. Perché questo è il rischio dell’erezione, ottenuta tramite l’elezione! E infatti il primo passo della sua RIVOLUZIONE CIVILE è un atto assai incivile. INGROIA uomo di diritto s’è messo a fare il dritto, violando quello d’autore di diritto e nel primo manifesto elettorale, ha messo un DYLAN DOG tale e quale, spacciando il poveretto, per un lavoratore a progetto, facendogli annunciare, che quel partito sarebbe andato a votare. Quelli che alla BONELLI occupano le alte stanze, hanno giustamente preso le distanze, perché per usare un loro personaggio, almeno di chieder l’autorizzazione bisogna avere il coraggio e qui certo non si può parlar di omaggio. Ma INGROIA caro, tu che della legalità eri esempio raro, nemmeno sei sceso in politica e già rispettar la legge ti costa fatica? Forse è per questo, che sei stato così lesto, a scegliere dell’INCUBO L’INDAGATORE, hai avuto un sogno premonitore, dove c’era un tuo elettore, magari uno di quelli che alla MAFIA pagano la tangente, uno di cui a nessuno frega niente, uno che sperava nella magistratura e che invece avrà l’ennesima fregatura. Ripensaci INGROIA, frena la tua foia! Usa il buon senso e pensa al doppio senso di “penale azione” : ci vuol sempre un’erezione, ma dà più soddisfazione!
*IL CANDIDATO (1972) Regia di Michael Ritchie con Robert Redford