Allora si ammette il problema: l’ineleggibilità alla Camera dei Deputati dei Presidenti di Provincia. Ma che c’entra la materia con la discussione in commissione Giustizia al Senato sulla diffamazione? Praticamente niente, perchè significherebbe ampliare la discussione del Ddl sulla diffamazione anche alla materia riguardante le elezioni. Argomento che però non dovrebbe essere più all’esame della commissione Giustizia ma a quella degli Affari costituzionali.
Chi segue Golem sa che ci siamo già occupati della materia (articolo Caro sindaco non essere onorevole del 27 ottobre 2011) pubblicando la sentenza 277/2011 della Corte costituzionale che ribadiva l’incompatibilità della carica di Presidente di Provincia o di sindaco di un comune al di sopra dei 20 mila abitanti con quella di Parlamentare.
Fino a quella data l’ineleggibilità non veniva comparata con l’incompatibilità; in parole povere un presidente di Provincia non poteva candidarsi in Parlamento ma un parlamentare poteva candidarsi alla guida di un ente locale (questioni di lana caprina per un povero comune mortale ma fondamentali per chi di questo vive, e pure bene visto che cumula due bellissimi stipendi).
Tornando alla cronaca, oggi, in commissione Giustizia era in discussione il disegno di legge sulla diffamazione, ripreso in fretta e furia dal Senato dopo il caso Sallusti, il direttore de Il giornale che ha rischiato il carcere per una condanna per diffamazione.
Tra gli altri emendamenti presentati è spuntato quello presentato da Gennaro Coronella, Pdl, Casertano nato a Casal di Principe che parla di commi, leggi e leggine e apparentemente non sembra contenere gran che:

1.1000/19
CORONELLA
All’emendamento 1.1000, dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
1-bis. Al primo comma dell’art. 7 del D.P.R. 30-3-1957 n. 361 sono soppresse le lettere a) e b).
Le disposizioni delle lettere a) e b) del primo comma dell’art. 7 del DPR 30-3-1957 n. 361 non si applicano per i parlamentari in carica.
Conseguentemente modificare la rubrica: «Modifiche alla legge sulle stampa e all’articolo 7 del DPR n. 361 del 1957». 

Ma la legge in questione, quella del 1957  è il Testo Unico delle Leggi elettorali per la Camera dei Deputati e le lettere che si vogliono sopprimere sono:
Non sono eleggibili a) i deputati regionali o consiglieri regionali b) presidenti delle Giunte provinciali. Mentre il secondo comma dice che le disposizioni non si applicano ai parlamentari in carica.
Fatalità ci sono deputati che sono anche presidenti di Provincia, come Domenico Zinzi, Udc, presidente della Provincia di Caserta (un caso?) o come Edmondo Cirielli, Pdl, presidente della Provincia di Salerno e passato alle cronache per la famosa legge Cirielli sulla prescrizione (di cui ha disconosciuto poi la paternità per le modifiche apportate, diventata infatti ex Cirielli), Antonio Iannarilli, Pdl presidente a Frosinone, Antonio Pepe, Pdl e Daniele Malgora, Lega presidente a Brescia. Gli altri, come Simonetti e Maria Teresa Armosino si sono dimessi qualche giorno fa.
Qualche maligno ha detto perchè avevano paura di non poter essere eletti a Montecitorio… Oppure perchè Coronella non li aveva avvisati della sua astuta manovra.
Ora le cose sono due, o tutto viene ritirato, oppure il Ddl diffamazione diventa altro e passa all’esame di un’altra commissione. Sarabbe meglio la prima… 

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