Ore 9.11 Si sveglia e dichiara la propria indipendenza dal sonno.
Ore 10.39 Va a fare la spesa a bordo del suo carro armato. Mentre parcheggia davanti al supermercato, però, distrugge una Multipla e una Smart. Beh, vedete che qualche cosa di buono c’è anche negli indipendentisti veneti?
Ore 12.34 Incontra gli altri esponenti del movimento secessionista: il Marangon, il Visentin, il Padoan, il Bepi, il Franco, la Sandrona e altri tre tizi che non si capisce bene chi siano, ma che con tre o quattro rutti hanno già espresso il proprio apprezzamento per gli ideali indipendentisti.
Ore 12.36 Arrivano anche il Bordignon, il Trevisan, il Bressan e lo Zidan. Lo Zidan in realtà è un calabrese di Vibo Valentia, Calogero Spadafora, che però indossando sempre la maglietta della Juve di Zidane è riuscito a farsi passare per trevigiano. Il problema è che sta sempre zitto, ma – visti i discorsi dei suoi compagni di movimento – è quello che dice le cose più intelligenti.
Ore 12.40 E’ il momento del dibattito: “Burp. Sgrunt, burp e ri-sgrunt. Garaburp. Snort”. [Grazie alla collaborazione di Olga Fernando, possiamo comunque proporvi una traduzione sintetica: “La burocrazia italiana ci sta opprimendo: non è tollerabile che per cancellare centinaia di chilometri quadrati di natura e cementificare un’intera regione siamo costretti ad aspettare anni e anni. Una volta potevamo costruire dighe e farle crollare uccidendo duemila persone in pochissimo tempo. Dopo che ci saremo separati dall’Italia, costruiremo sul confine un muro interamente in Montasio: così, ogni volta che attraverseremo la dogana, faremo aperitivo!”].
Ore 13.01 Insieme con i compagni di movimento, discute sulla nuova moneta che dovrà circolare in Veneto al posto dell’euro: la scelta è tra il benettonio, una moneta a forma di t-shirt in onore di Luciano Benetton; il cattelanio, una moneta a forma di dito medio in onore di Maurizio Cattelan; e il magninio, una moneta a forma di Filippo Magnini in onore di Federica Pellegrini.
Ore 13.59 In vista dell’indipendenza del Veneto, pensa al nuovo campionato di calcio che verrà organizzato: il Chievo Verona e l’Hellas Verona, infatti, non potranno più giocare nella Serie A italiana, ma faranno parte di un torneo tutto loro, che prenderà il nome di Champions Liga Veneta. La Champions Liga Veneta sarà un campionato a due squadre e durerà 34 giornate: nel girone di andata si giocherà per 17 volte Chievo Verona – Hellas Verona, mentre nel girone di ritorno si giocherà per 17 volte Hellas Verona – Chievo Verona. Al termine del campionato, le prime due classificate (presumibilmente, Chievo Verona ed Hellas Verona), si sfideranno nei playoff; le due finaliste (prevedibilmente, Hellas Verona e Chievo Verona) si affronteranno in un match unico che si giocherà a Caorle in spiaggia davanti agli stabilimenti Alga Marina e Margherita.
Ore 16.17 Si mette al lavoro per predisporre le dogane che verranno istituite ai confini del Veneto: si tratterà di checkpoint in cui saranno proiettati 24 ore su 24 i film di Roberto Citran, Vitaliano Trevisan, Giuseppe Battiston e Alain Delon. Saranno realizzati, inoltre, maxischermi in cui verranno mostrate tutte le trasmissioni cui ha partecipato Eleonora Daniele, sin da quando veniva corteggiata da Francesco Gaiardelli al Grande Fratello.
Ore 18.28 Più difficile pensare al cibo: essendo proibite le importazioni dall’estero, i menù dei cittadini veneti, d’ora in poi, saranno composti da tortellini di Giovanni Rana a colazione, panettoni della Bauli a pranzo e pandori della Paluani a cena. Se proprio si avrà voglia un po’ di carne, si potrà provare ad assaggiare il pinguino De Longhi, ma non è detto che sia buono.
Ore 21.12 In riunione con i colleghi, stabilisce che il nuovo nome del Veneto sarà Ente Veneto Autonomo Socialista Organizzato Realmente Indipendente. Il nuovo Stato di EVASORI avrà come figure culturali di spicco lo scrittore Ferdinando Come On (un americano naturalizzato che ora vive a Chioggia), il regista Tinto Bratz (un appassionato di bambole) e Ennio/Doris, una drag queen di Montebelluna che fa spettacoli in tutto il Triveneto e talvolta anche in Slovenia.