La pace del mondo passa attraverso la conoscenza dell’altro e il rispetto per le diversità. Nei giorni scorsi in Missione si è svolto un incontro interreligioso, una giornata dedicata al dialogo Cristiano-Islamico: “Dall’accoglienza alla convivenza pacifica” .
Un momento per apprendere la bellezza di alcuni brani (Sure) del Corano e la straordinarietà del messaggio di Cristo. Il raduno è iniziato presso la Missione Speranza e Carità in via Archirafi, dove centinaia di persone armate di candele si sono incamminate per le strade di Palermo per raggiungere la Missione della Cittadella del Povero in via Decollati. Tutti questi cittadini appartenenti a religioni diverse hanno sfilato insieme per testimoniare un impegno comune per la pace. Il corteo silenzioso ha percorso a piedi via Tiro a Segno, corso dei Mille, piazza Decollati e via Decollati per arrivare alla Cittadella del Povero nella chiesa in costruzione dove erano attesi dalla Corale Enzo Marino che ha accolto i manifestanti con melodie celestiali.
Entrati nella chiesa tutti i partecipanti hanno ascoltato il bellissimo intervento di due Iman islamici, Boulaalam Abderranmane Mustafà e Ahmad Abd al Majid Francesco Macaluso, che hanno prima letto diversi brani sulla pace e successivamente parlato di San Francesco come messaggero di pace universale e amico dell’Islam. Inoltre l’Iman Macaluso ha affermato che: “Nell’esortazione evangelica apostolica Evangeliigaudium, apparsa lo scorso novembre, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del dialogo religioso con l’Islam e con l’Ebraismo ricordando, come principio comune al monoteismo Abramico, la fede nel Dio Unico e Misericordioso e il Giudizio finale. Se dunque Papa Francesco, nella Sua funzione pastorale e al di là di ogni dialettica dottrinalistica, individua giustamente nel principio comune del Dio Unico e Misericordioso la possibilità e la corretta prospettiva del dialogo, è perché si tratta di un principio realmente comune e universale. Dobbiamo collaborare- continua Macaluso- per far sì che le Religioni, i credenti e i cittadini di ogni cultura non siano confusi con i falsi maestri o da loro manipolati. Ci dobbiamo aiutare per oltrepassare la retorica del fondamentalismo e l’ingenuità di coloro che si illudono di pensare la coesione come un vago sentimento che non distingue più le profonde differenze tra i credenti pii, gli impostori e gli individui violenti.”
Sublime la preghiera in arabo cantata dall’Iman che ha deliziato tutti. Subito dopo è intervenuto a nome di tutte le confessioni cristiane il pastore della chiesa Valdese Metodista Peter Ciaccio che ha messo in evidenza come Dio ci ha chiesto di superare le inimicizie. Ha inoltre ricordato che Cristo ci ha addirittura detto di amare i nostri nemici. A seguire sono intervenuti alcuni accolti della missione. Ha parlato Amed ( islamico del Marocco) dicendo che lui è stato accolto e ha trovato tanto aiuto e si è trovato bene con tutti, cristiani, indù. E’ intervenuto anche Fadis islamico del Sudan (uno dei primi profughi accolti in missione nel 2001) : “ Io mi sono trovato bene, qui mi hanno salvato la vita, per me Fratel Biagio è come un padre e la missione come la mia famiglia”. Ha parlato anche Lodit una donna eritrea Cristiana Ortodossa che ha detto che per arrivare alla pace dobbiamo necessariamente unirci e camminare insieme. Ha organizzato questa giornata Antonino Tripodo che ha esclamato “ Dio ascolterà il grido di pace dei nostri cuori”. Padre Pino Vitrano, assistente spirituale della Missione, ha ribadito come la comunità accoglie tutti senza fare distinzione alcuna.
Fratel Biagio ha esortato a essere vicino a chi è in difficoltà e non importa se islamico o cristiano o indù o ateo. Ha letto una poesia di un uomo che viveva per strada (Ibrahim, ora morto) che apprezzava l’aiuto dei volontari. Il componimento recitacosì:
“Buio confessione e nebbia.
Caldo e freddo e non difficoltà,
barbone cartone e senza identità,
la sua vita un’oasi di pace e rispetto,
saggezza, sincerità e tranquillità.
Terra e muro la sua dimora,
l’affezione e la dignità la sua strada.
La speranza e la carità sono la sua coperta.’’
Abbiamo il dovere di essere accanto a chi ci chiede aiuto, senza fare distinzioni di sesso, età, colore o religione. La Missione, che accoglie mille persone di varie religioni, è un modello da prendere come esempio nella società attuale. Hanno partecipato all’incontro interreligioso i rappresentanti delle chiese cristiane : Valdese Metodista, Avventista, della Riconciliazione, Anglicana, Luterana, Ortodossa del Patriarcato di Romania, Esercito della Salvezza, Cattolica. I rappresentanti delle varie Comunità islamiche di Palermo, di Villabate e della Comunità islamica COREIS, della Comunità Ebraica, della Comunità Induista, della Comunità Buddista, della Comunità Cristiana Tamil e dei credenti di varie nazionalità. I rappresentanti dei diversi Movimenti: SAE (Segretariato attività Ecumeniche), Presenza del Vangelo, Focolarini, Comboniani, Comunità Sant’Egidio, MLO (Movimento Laicale Orionino), MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione).
‘I vari popoli costituiscono una sola comunità. Essi hanno una sola origine, poiché Dio ha fatto abitare tutto il genere umano su tutta la faccia della terra e hanno anche un solo fine ultimo, Dio, la cui Provvidenza, le cui testimonianze di bontà e il disegno di salvezza si estendono a tutti finché gli eletti saranno riuniti nella città santa, che la gloria di Dio illuminerà e dove le genti cammineranno nella sua luce.’
Tratto da ‘Dichiarazioni sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane – NOSTRA AETATE-1965-.
Fonte : La Speranza, Notiziario della Missione Speranza e Carità