Recuperare la fiducia nel sistema giustizia, verso gli operatori e la loro capacità di far funzionare il sistema, perché la fiducia è “principio non esplicitato in Costituzione ma che cementa il sistema”, perché la giustizia “è un bene comune”.
“I dodici punti esposti dal Presidente del Consiglio, e le linee programmatiche illustrate dal Ministro Guardasigilli, ci trovano consenzienti: siamo in attesa di leggere i testi normativi per poter riflettere e formulare, ove necessario, i suggerimenti e le integrazioni che fossero utili”.
Il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, ha aperto oggi l’anno giudiziario forense con la Relazione dedicata all’attività compiuta nel 2013 e alle riforme in corso.
Alla cerimonia, che si è svolta nella sede giurisdizionale presso il Ministero della Giustizia, è intervenuto il Ministro Guardasigilli Andrea Orlando e le autorità dell’amministrazione giudiziaria e del ministero, i presidenti degli Ordini forensi, delle Unioni, dell’Oua, delle Associazioni forensi.

Crisi economica e riforme della Giustizia. “Uscire dalla crisi oggi è un imperativo prioritario: la crisi non postula l’abbandono del diritto che è uno dei motori della storia”, ha sottolineato il presidente Alpa.
Dalla crisi anche l’Avvocatura-pur subendone pesantemente gli effetti con una contrazione del reddito del 30%- ha tratto insegnamenti importanti “ per orientare nella giusta direzione la ripresa della nostra professione : il controllo della legalità delle operazioni economiche, la prevenzione e la soluzione dei conflitti, l’assistenza stragiudiziale ai propri clienti”.

Da qui le tante proposte e le specifiche attività. “La nuova legge professionale affida ad essa la funzione di garantire ai cittadini l’effettività della tutela dei diritti, compito gravoso ma che dobbiamo svolgere egregiamente con competenza per meritare la fiducia riposta in noi dal legislatore e dai cittadini”.
Istituzione presso gli Ordini di Camere arbitrali per la soluzione alternativa delle controversie, la proposta di introdurre nel processo un meccanismo, garantito per le parti, per trasferire le cause pendenti ad un arbitro (cosiddetta translatio iudicii), la negoziazione assistita dagli avvocati; la presenza degli avvocati nella composizione dell’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia per la collaborazione istituzionale alla redazione delle norme. L’Osservatorio permanente sulla giurisdizione per attuare indagini imparziali e formulare proposte. Il processo telematico: una sfida per gli operatori. “In questo semestre di sperimentazione vorremmo contribuire a risolvere i problemi ancora insoluti”. Il progetto “Lampedusa”, una task force di giovani avvocati sull’isola del Mediterraneo per promuovere la tutela dei dirti dei migranti.

L’Avvocatura è a una svolta. Le priorità per la professione. L’anno trascorso, ha rilevato rileva Alpa, segna “un’autentica svolta per la professione forense”.
Sono 14 i regolamenti attuativi della nuova disciplina dell’ordinamento professionale forense (legge 247/2012), entrata in vigore nel febbraio 2013, approvati dal CNF in questo arco di tempo nella interlocuzione con le altre componenti dell’Avvocatura, come richiesto dai “principi di democrazia rappresentativa”.
E’ stato approvato anche il Nuovo Codice deontologico (in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) “rivolto innanzitutto alla tutela dell’interesse pubblico al corretto esercizio della professione”, che mette al centro il cliente/parte assistita.
Il CNF è stato confermato dalle Sezioni Unite della Cassazione come giudice speciale, la sua funzione giurisdizionale è coperta da riserva di legge.
Legge-codice e regolamento attuativo sulla formazione continua promuovono la competenza e la correttezza; la responsabilità sociale dell’avvocato è al centra nella sua funzione di difesa.
Ora si tratta di portare a compimento “la svolta” approvando i regolamenti di competenza ministeriale, ha evidenziato Alpa.
Urgente dunque, ed in questo senso è la richiesta al Ministro, è riaprire i termini della delega per la disciplina delle società tra avvocati, lasciati cadere dallo scorso Governo con una “scelta non condivisibile” e che deve esser rimediata nel più breve tempo possibile per garantire gli avvocati questa nuova opportunità.
Con la precisazione, tuttavia, che la possibilità di scelta tra diversi tipi societari con cui organizzare la propria attività “non implica la costituzione di un nuovo status di imprenditore all’avvocato”; non prevedere soci di puro capitale non iscritti all’albo non è scelta “passatista” ma presidio dei valori di libertà e autonomia dell’avvocato nell’esercizio della sua “preziosa e delicata attività”.
Personalità della prestazione- il suo contenuto di difesa dei diritti-le prescrizioni deontologiche, sono fattori costitutivi di uno status non compatibile con quello di imprenditore, evidenzia la relazione.
Il presidente ha sollecitato anche l’adozione delle regole ministeriali sulle modalità di elezione dei Consigli dell’Ordine e la soluzione della sorte degli Ordini istituiti presso i tribunali soppressi a seguito della riforma della geografia giudiziaria.

Nuovi compiti e funzioni per l’avvocato. Il presidente ha sottolineato il ruolo propulsivo dell’attività forense nella formazione del diritto e nella creazione di nuovi diritti:“E’ grazie alle iniziative giudiziali degli avvocati che l’ordinamento si trasforma e si adatta alle nuove esigenze sociali ed economiche, si rafforzano gli interessi deboli, si proteggono le categorie disagiate”.
Alpa ha citato l’esempio recente delle questione di legittimità costituzionale della disciplina elettorale che ha accelerato la riforma ora in discussione e, nel passato, le questioni anticipatrici della riforma del diritto di famiglia del 1975: all’eguaglianza giuridica e morale dei coniugi, ai diritti dei figli, e finanche al riconoscimento di alcuni diritti in capo ai conviventi di fatto; il settore della responsabilità civile, “palestra eccezionale” per l’evoluzione del diritto: l’estensione dell’area del danno ingiusto, dal caso Meroni sulla lesione del credito alla lesione di interessi legittimi, dal danno biologico alle nuove concezioni del danno morale, dal caso Saiwa sulla circolazione di prodotti difettosi alla tutela del diritto alla riservatezza e così via.
Ora la legge forense assegna nuovi compiti all’Avvocato: la riserva di consulenza sulla difesa dei diritti, l’impegno stragiudiziale con la negoziazione assistita, già nel progetto di riforma del Governo, che “nel futuro potrà avere un ruolo più espanso”; il ruolo di arbitro che coniuga conoscenza tecnica approfondita del diritto sostanziale e del diritto processuale : “ è giustificabile l’estensione della riserva di rappresentanza e difesa nelle procedure arbitrali che il legislatore per il momento ha previsto solo per l’arbitrato rituale (art. 2 c. 5 della riforma della professione forense). Nella progettazione di nuove forme di risoluzione alternativa delle controversie si è pensato di attribuire agli Ordini forensi il compito di istituire camere arbitrali con regolamenti uniformi coerenti con i decreti ministeriali ad hoc.

Come ripensare la Giustizia. Il presidente ha stilato il bilancio degli ultimi dieci anni di interventi sul sistema giudiziario: “Le riforme basate sulla sfiducia-nella operatività e nell’operato dei giudici, nei rimedi adeguati verso le decisioni dei giudici, nella contrapposizione equa della parte pubblica e privata nei processi- hanno sortito un risultato opposto a quello perseguito”; la sfiducia del Legislatore -che ha rappresentato “il rovescio degli interventi legislativi dell’ultimo decennio” , ha indotto al depotenziamento del sistema, scoraggiando nuovi procedimenti, aumentando i costi dell’accesso (dal 2002 al 2012 più del 180% l’incremento del contributo unificato in Cassazione; a cui si sommano gli incrementi in I e II grado), rendendo più difficoltoso il ricorso al giudice ordinario, mutilando la motivazione delle sentenze, sanzionando gli avvocati per l’insuccesso del tentativo della mediazione, chiudendo Tribunali senza verifiche “situazioni locali alla mano”.
I rapporti pubblici sulla mediazione hanno dimostrato che “quella obbligatoria ha funzionato in percentuale molto bassa e che le imprese in generale non profittano di tale strumento”.
I continui interventi sulle procedure e sui codici hanno complicato le cose , allungato i tempi del processo civile di due anni., non hanno considerato i costi occulti, “quelli di adattamento della macchina, quelli sociali”: la “giustizia è un bene comune”, per questo occorre investire nella fiducia dei cittadini verso il sistema nel suo complesso, ha sottolineato il presidente del CNF.

Statistiche.
Attività giurisdizionale deontologica. Nel 2013 le decisioni disciplinari del CNF sono state 219, di cui 83 per la sospensione temporanea dall’albo.
Si segnala che i provvedimenti di radiazione di avvocati dagli albi provenienti dai Consigli dell’Ordine locale, hanno avuto una impennata consistente, passando dalla media di 4 negli ultimi anni a 19 nel solo 2013.
Pareri. La commissione consultiva del CNF ha fornito nell’anno numerosi pareri (132 su 148 richieste, provenienti per lo più dai Consigli locali ma anche dai ministeri Giustizia e Infrastruttura).
Per lo più i pareri hanno riguardato l’entrata in vigore a regime delle norme del nuovo ordinamento professionale con particolare riferimento alla materia disciplinare, gli effetti del riordino della geografia giudiziaria sulle funzioni dei Consigli dell’Ordine istituiti presso i tribunali sopprimendi, la compatibilità tra la carica di amministratore di condominio e la professione.
Esami di abilitazione 2012. Su 32.572 aspiranti avvocati presenti agli iscritti, sono risultati idonei 5396 (risultati parziali in quanto mancano i dati di alcune Corte d’appello)
Relazione presidente Alpa, 16 luglio 2014

Di Golem

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