Quando scende la sera, in un angolo della stanza rischiarato da una lampada a olio, si mette al lavoro. Fruga nei sacchi della spazzatura, prende pezzi di cartone, polistirolo, alluminio, li taglia, li plasma, li modella, fino a tramutarli in camion, biciclette, fiori. Così Kareem Carpenter, nonno siriano, trasforma, con manualità e fantasia, i rifiuti in bellissimi giocattoli per i bambini. Lo fa da quando è costretto a vivere, con la sua famiglia e i suoi numerosi nipoti, in un campo profughi in mezzo al deserto. In fuga dalla guerra, in cerca di pace. La sua storia è stata raccontata da UNHCR.
Fonte: sociale.corriere.it