“Merda!” un pensiero comune che si è fatto strada sia tra i sostenitori del governo caduto, sia tra i loro avversari. Dopo due giorni di mantra corale l’esclamazione più in voga tra il PDL si è infine materializzata nella sede di Roma, quartiere Prati.
Escrementi, silicone nel lucchetto e il cartello “chiuso per lutto” è infatti lo spettacolo che ha accolto l’onorevole Marco Pomarici alla riapertura del suo ufficio. Un lunedì marrone che il suo olfatto non dimenticherà presto, tanto che si è subito precipitato all’Assemblea Capitolina di cui è presidente per condividere questo momento di bisogno con i suoi compari. Commossi dalla tragedia, l’assessore all’ambiente Marco Visconti di A.N., il sindaco Alemanno, il consigliere PDL Federico Guidi, l’assessore alle risorse umane Enrico Cavallari (PDL), il coordinatore regionale del PDL Vincenzo Piso, l’assessore alla cultura Dino Gasperini (PDL), l’assessore alle politiche abitative Alfredo Antoniozzi (PDL), l’assessore all’urbanistica Marco Corsini (PDL), l’assessore alle attività produttive Davide Bordoni (PDL), il sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro (PDL), il capogruppo UDC Alessandro Onorato, il capogruppo FLI Francesco Pasquale e il deputato PD Enrico Gasbarra hanno dedicato il loro ben pagato tempo a discutere di cacca. “Vile atto”, “vandali”, “palese ostilità”, “deplorevole intimidazione”, si sprecano sinonimi e aggettivi pur di riempire il verbale, ma nessuno ha osato stringere la mano a Pomarici. In chiusura la mozione approvata da Alemanno: da oggi al posto dei manganelli i poliziotti saranno dotati di spazzolone del cesso, per ripulire la società dallo sporco più sporco.