La vicenda risale al 2 ottobre del 2005, partita Inter-Juve: Materazzi entra molto duramente su Ibrahimovic che è costretto ad uscire. L’allora senatore di An, Roberto Salerno dichiara: «Il comportamento di Materazzi autorizza, non solo istiga, la violenza dentro e fuori gli stadi. È paragonabile a quello di un delinquente comune e gli arbitri sono colpevoli insieme allo stesso Materazzi».
Gli arbitri non se la prendono troppo, ma Materazzi sì, tanto da denunciare il senatore per diffamazione.
Il Tribunale di Roma, in primo grado ha condannato l’ex senatore a due mesi di reclusione e al risarcimento del danno, la Corte di appello di Roma il 5 dicembre 2011 ha preso atto della eccezione di insindacabilità presentata dalla difesa di Salerno e ha trasmesso gli atti al Senato.
Chiamato in audizione, Salerno davanti alla Giunta per le immunità ha sottolineato che il calcio è un fenomeno sociale che coinvolge direttamente o indirettamente milioni di persone e che i protagonisti di questo sport vengono spesso presi ad esempio dai ragazzi, per questo aveva voluto stigmatizzare un grave episodio di gioco.
La giunta ha preso atto e ha ritenuto le dichiarazioni non finalizzate ad offendere una singola persona quanto piuttosto ad evidenziare i rischi derivanti da determinati comportamenti; all’assemblea l’insindacabilità delle dichiarazioni di Salerno è stata proposta all’unanimità.
Calciatori avvisati: attenzione ai parlamentari.
parere Giunta immunità 23 ottobre 2012 caso Salerno Materazzi