Il Moscato d’Asti è il vino delle feste per antonomasia, il miglior accompagnamento per il panettone, il pandoro e gli altri dolci natalizi.

Prodotto di solito da aziende vinicole medio piccole e cantine cooperative, è un vino che in Italia aveva più successo qualche anno fa, mentre negli Stati Uniti, complice il suo grado zuccherino residuo, è una delle tipologie più amate e richieste.

 

La sua storia affonda le radici nel Medieovo; i primi documenti scritti, che ne attestano la produzione in Piemonte, risalgono al 1300 e il termine “moscato” era usato con l’accezione di “profumato”, secondo il tardo latino “muscus” che indicava un’essenza utilizzata in profumeria.

Durante il regno del duca di Savoia Emanuele Filiberto, grazie anche a un lungo periodo di pace, la produzione di Moscato in Piemonte si ampliò notevolmente e il vino diventò molto conosciuto e richiesto. Nei primi anni del Seicento, Giovanni Battista Croce, gioielliere di casa Savoia ed esperto di vini, scrisse “Della eccellenza e diversità dei vini che nella Montagna di Torino si fanno”, citando il Moscato come una delle varietà più note e pregiate. Fu lui, tra l’altro, a “inventarsi” il Moscato come lo conosciamo oggi, suggerendo di non vinificarlo secco come allora si faceva, ma di arrestare varie volte la fermentazione alcolica, in modo da avere un vino frizzante e dolce. A fine Settecento la prestigiosa Società di Agricoltura di Torino annoverava il Moscato tra i vitigni piemontesi in grado di produrre i vini più pregiati e, con lo scoccare del nuovo secolo, Asti e Canelli si imposero come le zone simbolo della produzione di Moscato. Della prima rimane il suo santo patrono, San Secondo a cavallo, nello stemma del marchio di tutela dell’Asti Docg, mentre il nome della seconda compare vicino a quello del vitigno, il Moscato bianco di Canelli, unica uva con la quale è consentito produrre il Moscato d’Asti.

Bisogna aspettare la fine del 1800 perché cominci anche la produzione dell’Asti Spumante, ottenuto con la rifermentazione in bottiglia del vino Moscato: da questo momento in poi, le due tipologie saranno caratterizzate in modo molto differente, anche se ancora oggi, la maggior parte delle persone fatica a distinguerle; l’Asti Spumante è senz’altro la tipologia più famosa, prodotta da molte grandi aziende piemontesi che lo hanno esportato in tutto il mondo; il Moscato d’Asti è invece un vino meno conosciuto, ma più pregiato, caratterizzato da una leggera effervescenza e da un profumo delicato, caratteristico dell’uva.

Il Consorzio di Tutela dell’Asti nacque alla fine del 1932, la Doc fu ottenuta nel 1967, mentre la Docg, che detta le regole per la produzione sia del Moscato d’Asti sia dell’Asti Spumante, risale al 1994.

A tavola, entrambe le tipologie vanno servite molto fredde, a una temperatura di 6, 7° e consumate entro uno o massimo due anni dalla vendemmia; oltre che con i dolci natalizi, si sposano bene con torte caserecce di pasta frolla e biscotti secchi; visto il basso tenore alcolico, il Moscato d’Asti si può bere anche durante il pomeriggio, insieme ai pasticcini e al posto del tè. Ultimamente è suggerito anche come vino da aperitivo, insieme a salame e formaggi stagionati. Negli Stati Uniti è molto gettonato anche come vino da pasto, in accompagnamento a cibi speziati e piccanti e portate etniche, soprattutto della cucina indiana.

 

 

I produttori consigliati

Azienda Agricola La Gironda
Moscato d’Asti Docg 2011, 100% Moscato bianco, venduto in loco a circa 7 euro.
Su prenotazione è possibile fare visita e degustazioni in azienda.
Strada Bricco 12, Nizza Monferrato (AT), tel. 0141.701013, www.lagironda.it

 

Borgo Maragliano

Moscato d’Asti Docg La Caliera 2011, 100% Moscato bianco, venduto in loco a 6 euro.
Su prenotazione è possibile fare visita e degustazioni in azienda.
Regione San Sebastiano 2, Loazzolo (AT), tel. 0144.87132, www.borgomaragliano.com

 

Ca’ d’ Gal

Moscato d’Asti Docg Vigna Vecchia 2011, 100% Moscato bianco, venduto in loco a 13 euro.
Moscato d’Asti Docg Lumine 2012, 100% Moscato bianco, venduto in loco a 8,50 euro.
Asti Spumante Docg, 100% Moscato d’Asti, venduto in loco a 10 euro.
Su prenotazione è possibile fare visita e degustazioni in azienda.
Per chi volesse pernottare in zona, l’agriturismo dispone di camere doppie a partire da 85 euro, colazione compresa, e di un ristorante con cucina tipica piemontese.
Strada vecchia di Valdivilla 1, Valdivilla, Santo Stefano Belbo (CN), tel. 0141.847103, www.cadgal.it
 

Azienda Agricola Tenuta il Falchetto

Moscato d’Asti Docg Tenuta del Fant 2011, 100% Moscato bianco, venduto in loco a 9 euro.
Moscato d’Asti Docg Ciombi 2011, 100% Moscato bianco, venduto in loco a 8,50 euro.
Su prenotazione è possibile fare visita e degustazioni in azienda.
Via Valle Tinella 16, fraz. Ciombi, Santo Stefano Belbo (CN), tel. 0141.840344, www.ilfalchetto.com
 

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