Il ministro della Giustizia Paola Severino è intervenuta al XIV Congresso ordinario dell’Unione delle Camere penali italiane. A margine del congresso il ministro ha risposto ai cronisti sui principali argomenti in materia di giustizia.
Per quanto riguarda ad esempio la riforma forense, il ministro ha ribadito che c’è la “fortissima volontà di approvarla prima della fine della legislatura”. La legge, secondo il ministro, è una tappa fondamentale nel cammino di crescita dell’avvocatura, insieme va trovato un sistema per rendere l’accesso alla professione programmato, perchè 260 mila avvocati non sono più sostenibili.”Senza interrompere il percorso della legge possiamo inserire anche questo contenuto – ha detto il Guardasigilli – affinchè si possa arrivare ad un progetto quanto più condiviso possibile”.
A proposito del ddl sulla corruzione, il ministro Severino ha dichiarato di essere in fase di esame degli emendamenti presentati: “avvertiamo tutti – ha detto – l’esigenza di una nuova legge sulla corruzione che va fatta al più presto e nel migliore dei modi”. Severino si è inoltre augurata “fortemente” che la legge sia approvata prima della scadenza della legislatura e, rispondendo a proposito degli emendamenti ad personam, ha affermato che non è sua abitudine fare polemiche ed etichettare provvedimenti: “esaminerò – ha detto – con molta calma gli emendamenti che sono stati presentati e valuterò se ve ne siano di migliorativi rispetto al testo uscito dalla Camera che è molto meditato”.
E ancora, sulla diffamazione se portare avanti o meno il ddl Costa-Pecorella o presentare un nuovo provvedimento, Severino ha affermato che “tutte e due le soluzioni non inciderebbero sulla velocità e sulla prontezza di un intervento di cui si parla da tanto tempo. Per questo nessuno può essere tacciato di fare le cose in modo frettoloso e credo non ci voglia molto tempo per realizzare questo progetto perchè le idee ci sono e c’è grande condivisione”.
Infine, per quanto riguarda le carceri e il sovraffollamento, piena sintonia con quanto già affermato il presidente della Repubblica Napolitano. “Il governo – ha detto – sta mettendo in piedo tutta una serie di interventi strutturali che non sono soltanto il salva-carceri di gennaio ma anche quelli delle misure alternative, per esempio, il lavoro carcerario; una serie di misure che io definisco strutturali perchè dovrebbero incidere stabilmente sul numero dei detenuti. Se il carcere diventa l’estrema ratio è evidente che in carcere ci sarà meno affollamento. Accanto a queste misure ve ne sono altre che il Parlamento può assumere, che richiedono però una maggioranza parlamentare qualificata e sono quelle a cui ha fatto riferimento il Presidente Napolitano. Anche queste misure possono essere attivate ma occorre trovare la maggioranza qualificata necessaria”.