Uno sguardo riflessivo a ciò che i libri sono stati, sono e saranno. Che differenza c’è tra leggere un ebook e un libro? Cosa si perde, cosa si guadagna e cosa resta immutato passando dalla carta allo schermo? In che modo il medium condiziona la lettura? A queste domande offre una risposta Il libro era lì. La lettura nell’era digitale di Andrew Piper, pubblicato da Franco Angeli Editore. L’autore è un giovane docente di letteratura tedesca alla McGill University.
Elegante nell’argomentazione e impeccabile nell’aggiornamento, Il libro era lì afferma che la nostra esperienza della lettura smentisce le generalizzazioni più ingenue sul futuro dei libri e rappresenta un tributo alla loro persistenza attraverso i cambiamenti del nostro mondo digitale. La rivista Publishers Weekly così ha presentato al pubblico di lingua inglese il libro di Piper: ”Queste riflessioni illuminanti sull’esperienza e sulla storia della lettura ci mostrano chiaramente ciò che stiamo perdendo e ciò che stiamo invece guadagnando con l’avvento degli e-reader e dei media igitali… Grazie a uno stile coraggiosamente appassionato, l’autore riesce spesso a stupire, dimostrando di possedere una notevole familiarità con i modi in cui gli uomini hanno storicamente discusso e compreso il tema della lettura. Un’analisi avvincente di ciò che è stata la pagina di un libro, di ciò che è e di ciò che potrebbe essere nel prossimo futuro”. Il Times Literary Supplement ha scritto in una recensione: “Il libro di Piper riesce ad essere ispirato là dove altri studi si limitano invece a raccogliere e analizzare dati… Il libro era lì va ben oltre il campo degli studi letterari veri e propri, presentando nelle sue pagine riflessioni di storici e teorici dei nuovi media, e arrivando a una sintesi perfetta, pur lasciando intravedere frammenti importanti delle ricerche di partenza, disseminati nel testo con grande cura”. Andrew Piper va al di là delle paure e dei facili entusiasmi. Il libro era lì rivolge uno sguardo riflessivo a ciò che i libri sono stati, sono e saranno. Piper non è né un luddista né un tecno-futurista e nel corso della sua trattazione resta sempre focalizzato sui modi in cui la lettura sta cambiando, modificata dalle nuove tecnologie.
Dai manoscritti medievali ai media riproducibili e alle fiction urbane interattive di oggi, dal lavoro dello studioso al rituale della lettura serale, Piper esplora come i supporti materiali hanno dato forma al modo in cui leggiamo e intanto osserva i suoi bambini mentre affrontano le fatiche e i trionfi dell’imparare a leggere. Così facendo, Piper svela le segrete relazioni che stringiamo con i nostri materiali di lettura – come li teniamo in mano, li guardiamo, li condividiamo, come ci giochiamo e perfino dove li leggiamo – e mostra come la lettura sia intrecciata con le esperienze che viviamo. Elegante nell’argomentazione e impeccabile nell’aggiornamento, Il libro era lì afferma che la nostra esperienza della lettura smentisce le generalizzazioni più ingenue sul futuro dei libri e rappresenta un tributo alla loro persistenza attraverso i cambiamenti del nostro mondo digitale. Andrew Piper insegna Letteratura tedesca ed europea alla McGill University ed è autore di Dreaming in Books, vincitore del Premio della Modern Language Association per il miglior libro di un autore esordiente e di una menzione d’onore per il Premio Harry Levin dell’American Comparative Literature Association.
Il libro era lì: lettura nell’era digitale
di Andrew Piper
Franco Angeli Editore
pagine 174
prezzo 24 euro