Ore 9.01 A poche settimane dall’insediamento, la squadra del governo Letta è già al lavoro per risollevare l’Italia, tranquillizzare l’Europa, rasserenare l’America e fare a botte con la Germania.
Ore 9.40 Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni cerca di reperire fondi da destinare alle imprese: si reca al Carrefour di Limbiate e aiuta le signore a portare la spesa sperando che gli lascino i soldi del carrello.
Ore 9.44 Il ministro degli Esteri Emma Bonino stringe un accordo con i Paesi dell’Est Europa: loro si riprenderanno le decine di migliaia di badanti che hanno invaso l’Italia a patto che noi ci riprendiamo Pupo e Toto Cutugno.
Ore 10.11 Il ministro della Pubblica Amministrazione Giampiero D’Alia taglia gli enti inutili: via le comunità montane, le Province, il Festival di Sanremo e l’intera Basilicata.
Ore 11.24 Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri intende velocizzare i processi (eliminati Appello e Cassazione, dal primo grado si passerà direttamente a Un giorno in pretura su Raitre) e soprattutto stabilire una volta per tutte se le cause di Forum sono vere o no.
Ore 11.48 Il ministro delle Riforme Istituzionali Gaetano Quagliariello preme l’acceleratore in direzione del federalismo. Non è ancora chiaro, però, se la Lombardia potrà tenersi la ‘ndrangheta o dovrà crearsi un’organizzazione criminale ad hoc.
Ore 13.29 Il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato cerca soluzioni per favorire la crescita dell’Italia: al vaglio l’ipotesi di subappaltare tutto il nostro Paese alla Cina (ma si temono infiltrazioni della temibile Sacla Colona Unita di Pechino).
Ore 13.31 Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ripropone la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina; poi, verifica la possibilità di costruirne uno tra Sicilia e Libia e uno tra Calabria e Valle d’Aosta.
Ore 13.50 Il ministro degli Affari Regionali Graziano Delrio visita la Valle d’Aosta per scoprire se esiste davvero.
Ore 14.56 Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando si concentra sul problema rifiuti: la prima emergenza è lo smaltimento di Gianfranco Fini.
Ore 16.15 Il ministro alle Politiche Agricole Nunzia Di Girolamo non ha niente da fare, perché ormai tra capannoni e palazzi in Italia non c’è un campo coltivato neanche a pagarlo oro.
Ore 16.20 Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin finora non ha fatto nulla perché il giorno dopo essere stata nominata si è ammalata di scarlattina.
Ore 17.00 Carlo Trigilia, titolare della Coesione Territoriale, cerca di capire a cosa serva il suo ministero.
Ore 17.23 Il ministro dei Beni Culturali Massimo Bray chiede di finanziare i musei italiani tassando di un euro ogni flatulenza presente in un film di Massimo Boldi: se i calcoli effettuati sono giusti, si raccoglierebbe una somma vicina ai 340 milioni di euro.
Ore 17.58 Il ministro degli Affari Europei Enzo Moavero Milanesi avvia contatti diplomatici con quei puzzoni dei francesi, con quegli stupratori dei rumeni, con quei ladri degli svizzeri, con quei nazisti dei tedeschi e con quei drogati degli olandesi.
Ore 19.00 Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza abolisce finalmente la filosofia dalle ore di studio, ché tanto l’unico Popper di cui parlano i ragazzi oggi è una droga pericolosa, e se di filosofia ci ricordiamo qualcosa sono l’invidia del pene e il periodo anale di Freud, ma solo perché li proviamo ancora oggi.
Ore 19.12 Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini arruola Paola Marella per dare il via al nuovo programma tv Cerco lavoro disperatamente: lo scopo è quello di collocare sul mercato 35enni laureati in Filosofia e Scienze della Comunicazione con il sogno di diventare giornalisti, che per il momento si accontentano di scrivere pezzi pagati cinque euro per i quotidiani locali.
Ore 19.22 Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini aspetta che qualcuno gli dica cosa deve fare, anche perché il Parlamento sono tre giorni che non lo chiama e lui non vuole essere quello che fa il primo passo.
Ore 19.30 Il ministro della Difesa Mario Mauro stringe un accordo per avere carri armati dalla Fiat. Ci sono giusto in magazzino settantamila Multiple invendute: con quelle spaventeremo i nemici.
Ore 19.33 A proposito di eventuali conflitti, il ministro degli Interni Angelino Alfano si mostra favorevole all’impiego di trincee (tranne che a Roma: lì bastano le buche in strada) e delle armi chimiche (anche se non si sa per quanto tempo ancora Benedetta Parodi potrà cucinare).
Ore 21.11 Il ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge si dedica alla lotta contro il razzismo. “Certo, c’è molto da lavorare: fin dalle elementari ai bambini dicono che Roma fu bruciata da Nerone”.