L’origine di questo vitigno autoctono campano a bacca rossa è avvolto nel mistero. Cresce solo nell’odierna provincia di Caserta, in quella zona della Campania Felix dove già nell’antichità era prodotto il rinomato vino Falerno, particolarmente vocata per la coltura della vite, grazie alla presenza del fiume Volturno, della vicinanza con il mare e degli alti rilievi del Matese.

Alcuni studiosi pensano che il Casavecchia discenda dal Trebulano, altro celebre vino di età romana, di cui Plinio il Vecchio attestava la produzione in zona (Trebula era il nome romano di Treglia, frazione di Pontelatone).
Secondo altre ipotesi che ne spiegherebbero anche il nome, invece, il Casavecchia discenderebbe da un ceppo solitario di grosse dimensioni scoperto verso fine Ottocento all’interno di un rudere nelle campagne di Pontelatone e sopravvissuto alle epidemie di oidio e fillossera: molti contadini della zona chiesero le talee ‘e chella casa vecchia da impiantare nei propri vigneti.
Il maestro Luigi Veronelli, negli anni Sessanta, diceva del Casavecchia che è un vino “completo, armonico, di bel colore, desideroso di razza. Se la merita”. E come sempre non si sbagliava perché, a partire dalla vendemmia di quest’anno, il Casavecchia ha conquistato la Doc.
Il disciplinare (Casavecchia di Pontelatone Doc) prevede che sia prodotto solo in provincia di Caserta, nei Comuni di Formicola e Liberi e in parte del territorio comunale di Castel di Sasso, Piana di Monte Verna, Pontelatone e Ruviano. L’invecchiamento minimo per la tipologia base è di due anni, di cui uno in legno, e per la tipologia Riserva di tre anni, di cui almeno 18 mesi in legno (quindi sul mercato le prime bottiglie Doc saranno vendute nel 2014).
Caratteristica del vitigno è di avere grappoli molto grandi, cilindrici, alati e spargoli che difficilmente vengono attaccati da muffe e malattie. La pianta è molto vigorosa, ma di scarsa produttività, con una resa che si attesta intorno ai 60 quintali per ettaro; di solito la vendemmia avviene intorno alla prima decade di ottobre.
Il Casavecchia è un vino è piuttosto strutturato, con una bassa acidità e un’elevata presenza di antociani e tannini morbidi e sopporta bene un medio-lungo invecchiamento Ha un intenso e invitante colore rubino con unghia violacea; al naso è intrigante, con sentori tipici del sottobosco, spezie e liquirizia. In bocca è gradevolissimo: si apre lentamente per poi sprigionare un repertorio di piccoli frutti rossi, erba, spezie, rosa canina e violetta e finire lungo, persistente, con ritorno di cioccolato e pepe nero.
A tavola si abbina bene a tutto pasto, prediligendo primi piatti con ragù di carne, salumi, salsicce, carni rosse alla griglia, capretto e agnello al forno. Da provare con la carne di bufala e con i formaggi stagionati prodotti nel Sud Italia.
 
I produttori consigliati
Vigne Chigi       
Terre del Volturno Igt Casavecchia, 100% Casavecchia, venduto in loco a circa 9 euro.
Terre del Volturno Igt Cretaccio, 100% Casavecchia, venduto in loco a circa 13 euro.
Su prenotazione sarà possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Via Corte Rosa, Pontelatone (CE), tel. 338.6534128, www.vignechigi.com
 
Terre del Principe
Terre del Volturno Igt Centomoggia, 100% Casavecchia, venduto in loco a circa 22 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina. Per chi vuole fermarsi a dormire in zona l’azienda dispone di un caratteristico B&B con camera doppia e suite a partire da 80 euro.
Via SS Giovanni e Paolo 30, Castel Campagnano (CE), tel. 0823.867126, www.terredelprincipe.com
 
Vestini Campagnano
Terre del Volturno Igt Casavecchia, 100% Casavecchia, venduto in loco a circa 15 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina. Vendita diretta su prenotazione.
Via Baraccone 5, fraz. San Giovanni e Paolo, Caiazzo (CE), tel. 0823.679087, www.vestinicampagnano.it
 

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