L’attuale contesto economico non vede la fioritura delle imprese che, in mancanza di una circolazione ottimale di denaro liquido, affrontano ogni sfida con estrema difficoltà e faticano a risollevarsi. Non potendo contare su risultati propri, per molti imprenditori la via ottimale è quella di confrontare i prestiti più vantaggiosi, anche con il supporto di comparatori online, in modo da individuare la soluzione che permetta loro di accedere agevolemente al credito a condizioni ragionevoli. Tra questi non sono da sottovalutare i prestiti partecipativi, ovvero quei finanziamenti a medio e lungo termine dedicati a piccole e medie imprese, i quali si caratterizzano per un rimborso commisurato ai risultati economici conseguiti dall’azienda finanziata. I prestiti partecipativi sono in genere finalizzati al finanziamento di progetti di sviluppo ed innovazione, volti al miglioramento dei risultati dell’impresa stessa. Scopriamo i dettagli di questo particolare prodotto.

I finanziamenti partecipativi si caratterizzano per tre principali elementi: la remunerazione, il rimborso, le garanzie.

La remunerazione: questa dipende in larga parte dai risultati economici ottenuti dalla società che riceve il finanziamento. Gli interessi sono dati in particolare dalla somma di due componenti: la prima ha natura fissa (importo minimo garantito) ed è calcolata con riferimento a un tasso base, generalmente è l’Euribor, maggiorato di qualche punto in relazione al rischio d’impresa. La seconda, invece, è assolutamente variabile e legata appunto ai risultati economici raggiunti dall’impresa.

Il rimborso: avviene attraverso la restituzione di rate periodiche. In particolare sono i soci, attraverso versamenti periodici in “conto futuro aumento di capitale sociale”, a fornire alla società le risorse necessarie per provvedere al rimborso delle rate del prestito. Il credito maturato in questo modo dai soci viene trasformato in capitale sociale alla fine dell’ammortamento del prestito partecipativo, il quale si configura come un’anticipazione del capitale di rischio.

Le garanzie: le uniche previste per questa tipologia di prestito sono quelle di tipo personale o di natura individuale, generalmente fidejussioni solidali da parte dei soci o di altri soggetti coobbligati.

Dal punto di vista della durata, i prestiti partecipativi possono essere estinti in un arco di tempo che vada da un minimo di 5 sino ad un massimo di 10 anni; il relativo piano di ammortamento prevede il rimborso del capitale con il pagamento di rate trimestrali o semestrali, mentre la quota interesse viene restituita in base alle performance dell’impresa.

Ulteriore suddivisone che caratterizza i prestiti partecipativi è quella tra finanziari ed equity. I prestiti partecipativi finanziari si basano su impegni pre-definiti stabiliti dalla società o dai componenti di essi, per quanto riguarda l’aumento di capitale e le modalità di rimborso delle rate e presentano, quindi, la caratteristica di un finanziamento subordinato. Invece i prestiti partecipativi equity prevedono l’acquisizione da parte dell’ente erogante di una partecipazione nel capitale sociale dell’azienda, diventando, in tal modo socio della stessa.

Di Golem

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