Il 30 agosto del 1969 cinque giovani musicisti con il look di una band rock, si riunirono in una sala di Londra per suonare insieme il quintetto La Trota Franz Schubert. Un regista televisivo immortalò le scherzose immagini dietro le quinte.
Scambi di strumenti, vezzose scenette shakespeariane con baci ambigui e trasgressioni beat. Poi la trasfigurazione e il successo internazionale, memorabile. Protagonisti Itzhak Perlman, Pinchas Zukerman, Jacqueline Du Prè con il marito Daniel Barenboim e Zubin Mehta.
A Milano tempo fa complice il giovane direttore londinese Daniel Harding il miracolo si è ripetuto nelle prove generali scaligere. L’occasione era ghiotta. Daniel Barenboim nella veste di pianista ha fatto finta di contestare l’orchestra nonostante avesse ricevuto dal direttore un sorriso di compiacimento sulla perfetta esecuzione del concerto numero 3 di Beethoven. Colpevole la battuta 141 della partitura. Una cabala! Qualcuno dell’orchestra è insorto per il troppo zelo. Il pianista ha lanciato una caramella che è stata afferrata al volo dal solista più polemico. Gli animi si stemperano. Risate. Il pubblico si diverte sottovoce. Sono ragazzi delle scuole medie, pensionati e insegnanti.
Una prova generale sembrerebbe un’inezia, ma ha svelato orizzonti segreti. L’orchestra filarmonica della Scala è tra le migliori in Europa. La ricerca e la curiosità, lo stimolo e la passione illuminano i volti di Jacob Ludwig violoncellista, Corine Van Eikema violinista e di tutti gli orchestrali. L’abbigliamento informale ha mescolato nell’intervallo pubblico e professori d’orchestra. Barenboim ha raccolto un “petalo” che rischiava di essere calpestato come nel poema di Majakovskji e ha svelato che il passato e il presente possono unirsi nell’invenzione pur nelle rigorose linee matematiche producendo l’essenza eterna spinoziana. Sembra un’inezia ma la giocosità in un collettivo di lavoro stempera le tensioni e l’energia si è levata sul cielo di Milano. Sull’onda dell’emozione il pubblico milanese ha consegnato al maestro gli auguri poiché lascerà la direzione artistica a Riccardo Chailly.