Ore 9.56 Ancora in clima da calciomercato, cerca di concludere la trattativa per portare al Pd Alessandro Furnari, ex talento del M5S: l’affare, però, salta all’ultimo momento a causa di incomprensioni sulla durata del contratto (Furnari vorrebbe un quinquennale, Epifani gli risponde che se tra sei mesi il Pd esiste ancora è già un miracolo).
Ore 11.12 Tenta di ringiovanire la rosa del partito, visto che ormai l’interno sinistro Pierluigi Bersani sembra sempre più intenzionato ad appendere gli scarpini al chiodo (anche se sta provando a rivendicare come meriti suoi la vittoria del centro-sinistra alle ultime amministrative, il successo di Moreno ad Amici e l’arrivo dell’autunno). Intanto Massimo D’Alema, esterno sinistro in grado di svariare senza problemi anche sulla fascia destra, per il momento non si sbilancia sul suo futuro e naviga a vista (sul suo yacht). Walter Veltroni, invece, potrebbe decidere di concludere la carriera in Africa (a Mogadiscio hanno già allertato le forze dell’ordine) o in Asia: in Qatar sarebbero pronti a costruire ponti d’oro per lui. Pur di rimandarlo indietro in Italia, ovviamente.
Ore 13.32 Incontra Matteo Renzi, che scalpita per sostituirlo. Tramite il suo procuratore, però, Renzi pone alcune condizioni: vuole giocare sempre sulla fascia dove ci sono gli alberi che fanno ombra così non suda, vuole la fascia di capitano e soprattutto vuole portare lui il pallone così se non c’è lui non si gioca. Il problema è che lui c’è solo una volta ogni tre mesi, visto che non ha mai un buco libero tra copertine su Chi, interviste su Vanity Fair, posta del cuore su Cioè, lettere a Repubblica e partecipazioni ad Amici.
Ore 15.21 Pensa al prossimo Congresso, ma per fortuna ormai è quasi tutto deciso: resta solo da stabilire quando si terrà, dove si terrà, chi dovrà decidere dove si terrà, chi dovrà decidere chi dovrà decidere dove si terrà, chi parteciperà, di che cosa si parlerà, chi deve portare da bere, chi deve portare il dolce, chi paga la benzina, se si fa alla romana o ognuno paga il suo, se si possono portare anche le fidanzate, quante votazioni si faranno, se si vota per alzata di mano, se votando con tutte e due le mani il voto vale doppio, se si vota a voce, se ci vuole il quorum, se c’è bisogno della maggioranza assoluta o relativa, se bisogna studiare prima, se servono documenti, se l’ingresso è gratis, se arrivando dopo una certa ora si paga meno. Insomma, il più è fatto.
Ore 18.30 Finora è stata una giornata piuttosto fiacca, comunque: da stamattina all’interno del Pd sono nate solamente sei nuove correnti. Si tratta dei Giovani Turkey di Orfini, che si ispirano al pensiero socialista di Gerry Scotti basato sul cattolicesimo liberale della Groenlandia e sul 4-3-3 di Zaccheroni; dei Bindiani, che si ispirano alla Bindi (i suoi gelati sono eccezionali); dei Veltroniani, che non hanno ancora capito a chi si ispirano, ma pur di essere invitati a Che tempo che fa sarebbero addirittura disposti a leggere veramente i libri di Veltroni; dei Bersaniani, che si ispirano a Maurizio Crozza; dei Dalemiani, che si ispirano a D’Alema (hanno i baffi e stanno su una barca, tipo il barista Isaac di Love Boat); e dei Serracchiani, che si ispirano a Serracchi (anche se non hanno ancora capito chi è).
Ore 21.34 Alcuni giornalisti gli telefonano allarmati comunicandogli che in questo momento Matteo Renzi sta partecipando a un Consiglio Comunale a Firenze. Dopo i primi momenti di smarrimento e incredulità, Epifani rilascia alla stampa una dichiarazione attendista: “Fino a quando queste dicerie non saranno confermate, continuerò a credere nella buona fede di Renzi: non ha mai partecipato a un Consiglio Comunale negli ultimi due anni, non vedo perché dovrebbe iniziare proprio adesso. Nel caso in cui i fatti verranno accertati, comunque, agiremo di conseguenza”.