Inizio di primavera vivace per il collezionismo italiano, grazie ad alcune importanti esposizioni inaugurate nei giorni scorsi, come ‘Lotto, Artemisia e Guercino: Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi’ e quella che, nel capoluogo umbro, propone le opere raccolte dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
In questo scenario di rinnovato interesse per i maestri italiani del rinascimento e del caravaggismo, Casa d’Aste Arcadia debutta ad Aprile e presenta i suoi dipinti antichi, oggetti d’arte, mobili, arredi e altri dipinti del XIX secolo, tutti provenienti da collezioni private romane. L’asta Numero 1 si tiene a Roma lunedì 18 Aprile in un’unica tornata a partire dalle ore 16, nella sede di Palazzo Celsi Viscardi in Corso Vittorio Emanuele II, n. 18.
Sono 270 i lotti in vendita, con un ampio ventaglio di prezzi di partenza, anche per i neofiti del collezionismo: oggetti per chi vuol godere del bello senza eccedere nell’investimento, passando poi a dipinti, sculture e mobili di grande pregio storico, per arrivare infine ad un capolavoro assoluto: un’opera di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, tra i grandi maestri della pittura italiana del XVII secolo. Il dipinto (olio su tela cm 75×100) raffigura il Santo imprigionato all’interno di un cupo ambiente, schiarito appena dalla luce che filtra attraverso le sbarre di un’inferriata da cui si affaccia Salomè. Come sappiamo dal racconto biblico, la testa del Battista sarebbe stata richiesta in un banchetto come premio per la danza della principessa, che si reca nel carcere per conferire con Giovanni e guardarlo un’ultima volta in viso. L’impatto drammatico scaturisce da una serie di contrasti: la bellezza anatomica del Battista è indurita dallo sdegno che lo rende immobile; lo sguardo è nero, imperscrutabile, come a voler impedire all’osservatore, oltre che a Salomè, di leggere i propri pensieri; le belle mani maschili tuttavia sono poggiate languidamente quasi a costituire un tutt’uno col panneggio della veste. La drammaticità di contrapposizione raggiunge l’apice quando ci si sofferma sul polso della ragazza, teso e gonfio e sulle sue dita, assai meno affusolate di quelle del Santo e rese cianotiche dalla pressione. L’opera, a partire dal 1960 fu esaminata da Roberto Longhi che, otto anni dopo, ne completò lo studio con una lettera al proprietario, in cui dichiarava l’indiscussa superiorità qualitativa rispetto a un’altra famosa versione posseduta da uno dei più grandi collezionisti e storici del secolo scorso, Sir Denis Mahon.
Un’anteprima dell’asta si svolgerà a Roma il 12 aprile, alla presenza di esperti e habituèe del settore.
I lotti saranno in seguito esposti al pubblico, da mercoledì 13 a domenica 17 Aprile, con orario continuato 10-20. Tra le opere di maggior interesse segnaliamo la splendida raccolta di quadri antichi e autori che compongono il catalogo come:
Il Trionfo di Galatea di Corrado Giaquinto (olio su tela – cm 108×124) [20.000-25.000 €], esposto presso il Castello Svevo nel 1993, per la mostra ‘Capolavori delle corti d’Europa’; Melanconie Autunnali di Antonio Fontanesi (olio su tela – cm 86×107) [80.000 -120.000 €], presentato a Parigi per il Salon del 1876; Lo Spazzacamino di Donato Barcaglia (scultura in marmo – cm 110) [10.000 – 15.000 €], tra i maggiori esponenti della scultura italiana di fine 800, a capo di uno degli studi di scultura più prolifici e di successo del Bel Paese. Una versione con piccole differenze intitolata Street Orderly Boy si trova a Londra presso i Paddington Street Gardens; La Natura Morta di Giovanni Battista Ruoppolo (olio su tela – cm 67×84) [40.000 -50.000 €], dipinto che ottempera alla perfezione al detto che afferma “niente è più vero del vero ed è vero”. I maggiori artisti, e sopratutto quelli operanti a Napoli a cavallo del XVII secolo gareggiarono su questo tema e quest’opera con gran maestria riesce nell’intento. La tensione artistica infatti a Napoli esplose più che altrove, creando raffinati pittori che si votarono alla predilezione del vero e della quotidianità: pesci, uccelli, vegetali di ogni specie diventarono i protagonisti di questo nuovo mondo. Non va dimenticato infatti che una eco mai spenta del pur breve soggiorno di Caravaggio in città guidò le menti ad un’altissima argomentazione verso il reale. C’è poi Il banchetto di Baldassarre di Ambrosius Francken I il Vecchio (olio su rame – cm 53×70). E per finire l’enigmatico Ritratto di Gentildonna del triestino e naturalizzato romano Bruno Croatto (olio su tela cm 110×90) [4.000 -6.000 €], soggetto raffinato e che con ogni probabilità incontrerà l’interesse di numerosi collezionisti. Last but not least un assortimento di rari mobili, tra i quali spiccano, ad esempio, la splendida console barocca in marmo con delfini stimata 4000-6000€ o l’importante coppia di mensole con specchiere in legno intagliato e dorato, ascrivibile alla metà del XVIII secolo (cm 330 x 94 x 27) [40.000-60.000 € ].