Fino a 10 anni fa era pura fantascienza oggi invece la green economy pret-à-porter rappresenta la nuova frontiera dell’efficienza energetica. Le nuove tecnologie “verdi”, infatti, sono alla portata di tutti e permettono a chiunque, con una spesa di poche decine di euro, di ridurre il proprio impatto ambientale oltre che di risparmiare sui consumi personali di energia fino al 30%.
Il cammino evolutivo verso l’homus durabilis (ossia l’uomo sostenibile, l’individuo a zero impatto ambientale in grado di produrre tutta l’energia necessaria per il suo consumo personale), è ancora lungo ma di certo è iniziato.
«Secondo la commissione europea – spiega Massimo Bastiani, fondatore di Ecoazioni, membro del working group della piattaforma tecnologica europea del fotovoltaico e docente alla facoltà di architettura alla Sapienza di Roma – le buone pratiche comportamentali e l’impiego di pochi ritrovati tecnologici alla portata di tutti, possiamo ridurre i nostri consumi anche fino al 30%».
In pratica se il consumo medio energetico di una famiglia è di circa 5mila kWh all’anno, pari a circa 2.500 euro, le tecnologie pret-à-porter permetterebbero di risparmiare fino a 800 euro.
«Per raggiungere questi risultati – afferma Bastiani – bastano piccoli accorgimenti come, per esempio, spengere le luci quando si esce dagli ambienti, oppure chiudere le finestre per evitare dispersione energetica ma anche piccole spese come sostituire le vecchie lampadine ad incandescenza con quelle a led di nuova generazione. In tal caso il costo per l’illuminazione, che rappresenta una fetta consistente dei nostri consumi energetici, potrebbe essere ridotto drasticamente”.
Oggi le lampadine a led si trovano in qualsiasi ferramenta. Il prezzo parte da 5 euro e sono praticamente indistruttibili. Per capire la loro resistenza basti pensare alla spia rossa che indica che la televisione è accesa (quello è un led) che non si rompe mai.
La gamma dei prodotti green low cost presenti in commercio e facilmente reperibili è sempre più vasta. Si va dai lampioncini fotovoltaici per illuminare il giardino, che oggi si trovano da qualsiasi vivaista e costano intorno ai 10 euro che di giorno accumulano energia e di notte la rilasciano illuminando giardini e terrazze. Si pensi ancora ai carica batterie o i carica pc con pannello fotovoltaico incorporato che si trovano a partire da 30 euro che praticamente non producono emissioni inquinanti perché la ricarica sfrutta l’energia solare accumulata durante l’esposizione al sole.
«C’è, tuttavia, ancora un problema di potenza – chiarisce Giulio Viezzoli, ingegnere del settore ricerche di sistema dell’autorità per l’energia elettrica e il gas – nel senso che i tempi di ricarica sono più lunghi ma tutto dipende dalla grandezza del pannello. In sostanza: più il pannello fotovoltaico è grande più velocemente ricarica».
Grazie alle nuove tecnologie, inoltre, oggi si può essere più sostenibili anche sul lavoro utilizzando per esempio, per il proprio negozio, delle insegne luminose fotovoltaiche reperibili sul mercato a prezzi che oscillano tra i 200 ed i 700 euro, oppure utilizzando la nuova generazione di computer fatti in bambù che permettono di risparmiare 250 grammi di plastica per ogni mouse prodotto e addirittura mezzo chilo per ogni tastiera per un costo medio che oscilla intorno ai mille euro ad apparecchio.
E per gli integralisti del risparmio energetico che non trascurano la propria sostenibilità neanche in vacanza è disponibile una specie di valigia fotovoltaica (costa circa 300 euro), costituita da due pannelli fotovoltaici che si aprono che garantiscono energia gratuita durante le vacanze che può essere usata per alimentare, per esempio notebook, tv, gps o luci di sera.
Negli Stati Uniti hanno di recente messo a punto una tenda da campeggio con micro pannelli fotovoltaici che consente, soprattutto agli escursionisti di avere illuminazione notturna, alimentazione per i computer portatili e altro ancora attraverso il collegamento tra la tenda solare e una batteria. Il costo? Non proprio popolare, 600 dollari, ma il prezzo è destinato a scendere.
Sul fronte del riscaldamento della casa esistono oggi delle valvole termostatiche (dai 60 agli 80 euro) che spengono automaticamente i termosifoni quando nella stanza si raggiunge la temperatura desiderata o anche dei pannelli riflettenti (costo circa 50 euro) che si posizionano dietro i radiatori e che permettono di rimandare in stanza quasi tutto il calore che andrebbe altrimenti disperso fuori dall’edificio e che corrisponde mediamente al 40% del totale irradiato.
«Ottimi risparmi oggi si riescono ad ottenere – conclude Bastiani – anche attraverso l’impiego di elettrodomestici in classe A che permettono tagli in bolletta dalle 600 alle 1.400 euro all’anno. Con i soldi non spesi grazie a tutti questi accorgimenti, si potrebbe ipotizzare di fare investimenti ulteriori in efficientamento energetico della casa che possono essere ammortizzati in 5 anni e che permettono di ridurre i consumi complessivi anche fino all’80%. Basta poco, per esempio istallando un collettore di acqua calda per il riscaldamento o soltanto per gli usi sanitari che costa tra intorno ai 2.500 euro che garantisce comunque un risparmio minimo del 40%».