Avevo un sogno, partire per l’Africa in missione. Ad un certo punto della mia vita ho lasciato tutto e ho inseguito il mio sogno.  A parlare così è Grazia Le Mura, classe 1960, nata a Catania, vissuta per diverso tempo  nel quartiere Picanello, laureata inSociologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma con specializzazione in Sociologia Urbana che ha conseguito la Licenza in Teologia Pastorale presso la PFTIM Sezione San Tommaso.

Grazia, prima di partire per l’Africa aveva una vita piena di gratificazioni, docente nella cattedra di sociologia, un Laboratorio di Ricerca Sociologica, teneva altri corsi e seminari tematiche inerenti alla programmazione pastorale, al cambiamento socio-culturale, alla comunicazione.  Scriveva inoltre anche libri per la San Paolo, ha collaborato in diverse riviste edite grazia foto 2dalla San Paolo e ho cooperato alla stesura di diversi libri, scritti da più autori e ha collaborato anche con altre case editrici, producendo studi e ricerche.

Ho sempre custodito, forse rinchiuso, nel cassetto delle mie sicurezze questo sogno e questo sogno è cresciuto – spiega Grazia Le Mura- fino a rompere il cassetto, uscire fuori, imporsi, diventare, per mia somma gioia, realtà. Quando hai delle sicurezze (un lavoro), fai parte di una realtà ecclesiale che tutto sommato soddisfa le tue esigenze spirituali, hai degli affetti forti, un impegno ecclesiale e sociale che ti gratifica, giri l’Italia con il tuo lavoro e questo non solo ti piace ma ti dona tanta pienezza… è difficile dire: “adesso lascio tutto e parto”. Ma un certo qualcosa mi è cresciuto dentro fino a portarmi a dire un bel giorno: “Bene, da oggi si ricomincia da zero, senza nulla e senza sicurezze… si parte con un solo biglietto di andata”. In quel giorno ho lasciato tutto, dico tutto, e con nulla in tasca, letteralmente connulla in tasca, mi sono avventurata nel seguire il mio sogno, il sogno che il Buon Dio del Cielo mi aveva messo nel cuore, una vocazione nella vocazione, considerando che ero già consacrata al Signore nella realtà di cui facevo parte. E così ho fatto… ho lasciato il lavoro, le collaborazioni di studio, le ricerche, l’insegnamento”.

Grazia non sceglie una congregazione a cui appoggiarsi e insieme ad un’altra donna che voleva partire anche lei in missione lasciano tutto , Grazia in Africa e la sua amica in Brasile.  L’avventura missionaria ha inizio nel 2004, dopo alcuni anni e insieme ad alcune coppie, le due donne, fondano l’associazioneonlus Tante Mani Per… Uno Sviluppo Solidale (  http://www.tantemaniper.org/tante_mani_per.html )per essere sempre più efficaci nell’aiutare i più poveri del mondo.

Grazia foto 3Attualmente vivo- racconta Grazia tra il Centro di Prima Accoglienza “I Dansé” (Tu sei il/la benvenuto/a) nella periferia di Bobo Dioulasso ,la seconda città del Burkina Faso per estensione e importanza e la Casa-famiglia “CASA SARA” (Casa di Accoglienza, di Solidarietà e di Accompagnamento “Sentirsi Amati Ridona Amore) per bambini orfani, soli, abbandonati, in difficoltà, a rischio, vulnerabili nel piccolissimo villaggio di Sokourani (a 35 Km da Bobo Dioulasso disperso nella Savana africana). A CASA SARA, al momento, sono “mamma” di 15 bambini, la più piccola ha due anni e Grazia foto 4mezzo e il più grande ha 15 anni. Al Centro “I Dansé” seguo soprattutto i bambini a rischio di denutrizione o malnutrizione, i figli di donne che muoiono di parto, bimbi nati da donne handicappate o malate gravi e le ragazze-madri”.

La donna che un tempo era stata un’importante docente, scrittrice, ricercatrice ora è al servizio dei più poveri e scrive anche libri per dare voce agli ultimi.
Adesso scrivo per dar voce agli eroi sconosciuti- spiega la missionaria che ho incontrato e incontro lungo la mia strada. È un modo per “rendere giustizia” alle loro vite, ai loro sogni, al loro dolore, al loro ingiusto soffrire. Scrivo di Emanuele, Mamadou, Safiatou, di Sali, Orokia e di tanti ancora che ho incrociato lungo la mia strada, ho fatto con loro un pezzo di strada e loro, con la loro semplicità e, soprattutto, con il loro semplice soffrire, hanno cambiato la mia vita. Prima vivevo di studio, di ricerca, di libri da leggere e scrivere, di conferenze, di viaggi, di applausi e gratificazioni varie. Adesso vivo di terra, di alberi, di cielo, di culetti da lavare, di manine da pulire, di pappine da preparare, di gente da ascoltare, di mani da stringere, di piedi da incoraggiare… adesso vivo!

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