Una delegazione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, guidata dal Presidente Nicola Marino, incontrerà il ministro di Giustizia Cancellieri il prossimo 23 maggio nel pomeriggio.
L’Oua presenterà al Guardasigilli le mozioni conclusive dell’ultimo Congresso Nazionale Forense, massima assise dell’avvocatura, e illustrerà le proposte della categoria per la riforma della giustizia civile e penale.
Nicola Marino: “L’Oua proporrà un pacchetto di proposte concrete per la riforma della giustizia civile e penale. Nell’immediato chiederemo la proroga dell’entrata in vigore del provvedimento irrazionale e incostituzionale sulla geografia giudiziaria e il via libera urgente al decreto correttivo dei compensi degli avvocati concordato con l’avvocatura lo scorso novembre”.
E sempre su questi temi rimane, intanto, confermata, l’astensione dalle udienze di due giornate per fine mese (29 e 30 maggio), con una manifestazione nazionale a Roma il 30 maggio.
Intanto l’Associazione nazionale avvocati italiani tiene il conto dei rinvii alla Consulta: sono infatti salite a 15 le ordinanza dei Tribunali di rimessione alla Corte costituzionale contro la chiusura delle sedi distaccate di tribunali voluta dal decreto legislativo 155/12. Alle precedenti si sommano quella del tribunale di Camerino e quella di Bassano del Grappa depositate in questi giorni.
Ma alle ordinanza di rimessione alla Corte Costituzionale si aggiungono anche quelle al Tribunale amministrativo: è arrivata la notizia che anche Roma Capitale ricorrerà al Tribunale amministrativo regionale per scongiurare la chiusura del Tribunale di Ostia, sede distaccata del foro romano.
“La chiusura del Tribunale di Ostia – ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla – avrà ricadute molto negative sul territorio romano perché i 300 mila abitanti di Ostia verranno privati dei loro uffici, ma soprattutto arriverà un ulteriore aggravio di pendenze su uno degli uffici più grandi d’Europa”.
“Bisogna assolutamente scongiurare questi tagli scellerati – ha concluso De Tilla – perché, come abbiamo già dimostrato, avranno delle ricadute negative solo ed esclusivamente sui cittadini, senza alcun vantaggio economico per nessuno, neanche per le casse dello Stato”.