L’Oua propone la chiusura del Tribunale per i minori e l’istituzione di sezioni specializzate nei tribunali ordinari e al contempo critica con forza il recente intervento di modifica dell’articolo 38 delle disposizioni di attuazione del Codice civile relativo ai minori.
Per Nicola Marino, presidente Oua: «La tutela della famiglia e dei minori rende necessaria una riforma, più volte disattesa, volta ad individuare un organo dotato di specifica giurisdizione per tutte le controversie attinenti a queste materie. Il nuovo testo, invece, dopo avere delimitato i giudizi di competenza del tribunale per i minorenni, che rimane in piedi con tutte le sue incongruenze e con un rapporto costi-benefici a perdere (e molte presidenze in gioco che andrebbero eliminate), stabilisce la competenza del tribunale ordinario solo su alcune specifiche questioni, creando, oltretutto un assurdo dualismo».
«I minori – continua il presidente Oua – anche a causa di una non più accettabile distribuzione spesso conflittuale di competenze fra diversi organi giudiziari, restano, quindi, non sufficientemente tutelati nelle relazioni e nei contrasti familiari. Il paradosso è che da domani presso il Tribunale ordinario un avvocato potrebbe trovarsi a discutere una causa di famiglia con un giudice non “specialista”, che si occupa normalmente di altre materie. È un passo indietro e un ulteriore pasticcio per il nostro malandato sistema giustizia con gravi conseguenze per i soggetti, appunto, più deboli e meno protetti. E che mal si concilia, oltretutto, con i principi che hanno ispirato le recentissime norme in materia di revisione della geografia giudiziaria».
L’OUA e le maggiori associazioni in famiglia in questi ultimi anni, con impegno e costanza, hanno avanzato al Parlamento, anche con audizioni nelle Commissione competenti, un’ipotesi di Riforma complessiva che prevede, innanzitutto, la soppressione del Tribunale dei Minori.
«Servono interventi seri e adeguati – conclude Nicola Marino – la nostra proposta è l’istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e i minori presso ogni Tribunale ordinario. Questo provvedimento consentirebbe una più rapida riforma ordinamentale, la semplificazione dei riti e delle competenze, non implicherebbe alcun onere aggiuntivo e garantirebbe infine l’attuazione dei principi del giusto processo. Alle forze politiche chiediamo un impegno preciso, affinché nel prossimo Parlamento si facciano le necessarie modifiche».