Giustizia e professioni, l’Oua ha incontrato il ministro Severino e si è giunti all’accordo per un tavolo di confronto urgente sulla riforma dell’accesso alla facoltà di legge con disponibilità a rivedere i parametri di liquidazione dei compensi nelle cause. Tra 15 giorni partirà una task force sull’arretrato e sul processo civile. L’avvocatura (Oua e Associazioni forensi) si sono dichiarate compatte riguardo la necessità di approvare urgentemente la riforma forense all’esame del Parlamento.
Ieri pomeriggio si è tenuto, a Roma, il previsto incontro tra l’avvocatura (erano presenti tutte le associazioni) e il Ministro della Giustizia, Paola Severino. Per l’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua, la rappresentanza politica forense) era presente il presidente, Maurizio de Tilla e l’avv. Maldari, componente della Giunta Centrale.
Alla fine dell’incontro, il presidente dell’Oua, ha così commentato: «Un incontro proficuo e costruttivo. Il Guardasigilli sembra voglia aprire una stagione nuova con l’avvocatura, basata su un confronto chiaro, trasparente, partecipativo e senza esclusioni. Ora attendiamo i fatti, noi ieri abbiamo ribadito, forti di due anni di iniziativa coerente, con decise proteste e decine di proposte avanzate, quali sono le priorità per una nuova politica sulla giustizia e sulla professione forense. Il Ministro ha mostrato grande disponibilità sulle diverse questioni poste. Sulla riforma dell’accesso dei corsi di laurea in legge finalmente le nostre preoccupazioni hanno trovato il giusto riscontro, certo le posizioni non sono sovrapponibili, però la nostra richiesta di fissare criteri forti per attaccare l’aumento esponenziale degli avvocati è stata recepita. Tra questi la proposta dell’introduzione del numero programmato, e il Ministro ha dato la disponibilità di avviare urgentemente un tavolo ad hoc su questa questione. Ma non solo. Condivisione sulla necessità di incontrarsi fra 15 giorni per discutere diversi questioni controverse sul processo civile e sulla task force per lo smaltimento dell’arretrato».
«Abbiamo, inoltre, chiesto che si modifichino immediatamente, con decreto ministeriale, i parametri fissati dal Ministero per la liquidazione dei compensi nei processi. Abbiamo assistito a una riduzione di oltre il 50% rispetto alle tariffe professionali, ferme al 2005. Gli avvocati stanno già subendo le gravi conseguenze della crisi economica sia per la riduzione del lavoro, sia per i ritardi nei pagamenti degli enti pubblici e privati. Il Ministro anche su questo nodo si è detta pronta ad approfondire il problema e a verificare le critiche dell’avvocatura».
«Infine – conclude de Tilla – abbiamo confermato il sostegno all’opera della Commissione Giustizia della Camera sulla riforma professionale, mantenendo tutti i capisaldi frutto del dibattito interno alla categoria e al lavoro di Camera e Senato: tariffe, pubblicità, incompatibilità, tirocinio, riserve di consulenza legale, specializzazioni, esclusione dei soci di puro capitale. Un dialogo, insomma, franco, ma costruttivo che ha visto nella compattezza dell’avvocatura (Oua e associazioni forensi) la sua grande forza».