La Speranza di questi tempi sembra scomparsa. Sui giornali, ogni giorno, si leggono cattive notizie: la disoccupazione aumenta, lo spread sale sempre, scandali, guerre. E’ una corsa, quella dei media, nel darci quasi esclusivamente brutte notizie. E’ rigorosamente propinato un menù di notizie che, come direttiva, ha il codice delle tre S. Che cosa sono le tre S direte voi? Stanno a indicare le iniziali di tre parole: Sangue, Sesso e Soldi. Fateci caso, è tutto focalizzato su questi temi. Unica eccezione si parla tanto di politica, di tanti proclami e provvedimenti che nella maggior parte dei casi servono solo alla campagna elettorale.
Possibile che il mondo sia fatto solo di brutte notizie? E come fa un giovane a guardare al futuro attraverso questo panorama angosciante? Non è assolutamente vero. Ci sono tante belle notizie che “stranamente” non trovano mai spazio sugli organi d’informazione.
Oggi parleremo di Giovanni Caruso, un ragazzo di ventidue anni, fisico asciutto, muscoli pronti a scattare. Giovanni è un catanese doc e, come tanti ragazzi del Sud, non trova lavoro, ma si è lanciato in un suo sogno: diventare boxeur per andare a combattere in America. E’ iniziato tutto per divertimento, per rimettersi in forma e piano piano la passione l’ha catturato. Ha rinunciato a fumare, ad andare in sala giochi, ha dato più importanza al riposo e all’alimentazione corretta. Insomma più frequentava la palestra, più gli piaceva questo sport, poi ha anche incominciato a guardare i grandi boxer del passato come Tyson e Alì. Le loro storie controverse e irte di difficoltà l’hanno molto colpito e pungolato con nuovi stimoli a impegnarsi nella boxe. E’ molto affascinato dai boxeur cubani che hanno uno stile molto fantasioso e spettacolare. Sono circa due anni che si allena e ha anche combattuto alcuni match da dilettante per fare esperienza.
Giovanni si allena sei volte la settimana, almeno due ore e mezzo ogni giorno. Tanti sono gli esercizi: il salto della corda, la corsa, i colpi al sacco e tirare pugni con lo sparring partner. Giovanni ci tiene a precisare che “per fare esperienza e acquisire fluidità sul ring, occorre fare combattimenti. Il mio colpo migliore – spiega – è l’anticipo, ma ci tengo a saper fare tutto, un pugile deve essere vario e mai monotono” E’ già stato negli Stati Uniti a saggiare i grandi palcoscenici della boxe mondiale e ha promesso a se stesso che ci sarebbe tornato per provare la strada delle boxe professionistica. Quando parla di voler combattere in America gli brillano gli occhi: è un sogno in cui crede e le proverà tutte per realizzarlo.
Da questa bella testimonianza scaturisce un grande messaggio di speranza. Giovani e meno giovani, non abbattetevi in questa società che sembra chiudere ogni porta, coltivate il vostro sogno senza arrendervi mai!