Ormai prossimo alla scadenza del proprio mandato, GIORGIO NAPOLITANO, si accinge a scrivere la sceneggiatura di un film a episodi, proprio come quello di Borowczyk del 1974, che avrà per tema non l’erotismo ma una feroce critica dei FANATICI DELLA MORALIZZAZIONE. Ne anticipiamo la scaletta.

Episodio 1: I MARO’. Su una spiaggia Campana, un anziano ex Presidente, insegna a un giovane aspirante politico, come ingannare uno Stato straniero, facendo false promesse senza mai mantenerle e come ricevere con alti onori, due soldati accusati di omicidio, per poi fregarli subito dopo, spedendoli nel Paese straniero precedentemente fregato e facendogli rischiare la pena di morte.

Episodio 2: LA GRAZIA. In cui si racconta come un Presidente se ne possa altamente sbattere della sentenza 200/2006 della Corte Costituzionale (fonte Bruno Tinti su “Il Fatto Quotidiano”) e dell’art. 27 della Costituzione, in base alla quale la grazia risponde a finalità umanitarie e di clemenza individuale e la conceda non solo a un giornalista recidivo, ma anche a un militare americano sequestratore e torturatore, con la motivazione che “Aò, l’americani so’ forti!”

Episodio 3
: MARIO MONTI. Le avventure di un bocconiano, nominato Presidente del Consiglio senza essere mai stato eletto da nessuno, che rassegna le dimissioni ma rimane Presidente del Consiglio, fino a quando gli pare a Re Giorgio.

Episodio 4: MARIO senza MONTI. Re Giorgio insegna al proprio erede al trono il principio fondamentale della democrazia italiana: il risultato elettorale non conta un cazzo! Non importa se gli elettori, al di là di ogni ragionevole dubbio, abbiano indicato che non vogliono un governo di larghe intese. Si nominano dieci saggi che facciano perdere altro tempo, sfiancando i cittadini, che alla fine dovranno ingoiare un governo Mario, sostenuto da PD e PDL. Chi è Mario? Segreto di Stato.

Episodio 5
: la TELEFONATA. Non c’è mai stata e se c’è stata non la potete ascoltare perché “io so’ io e voi nun siete un cazzo!”

Episodio
6: HAPPY END. Alcuni onorevoli che però si fanno chiamare cittadini, che non hanno l’auto blu ma prendono l’autobus, che si tagliano gli stipendi, che non fanno inciuci, che sono coerenti con il proprio programma elettorale, che criticano il Presidente, che vogliono l’ineleggibilità di Berlusconi, che non vogliono più farsi fregare dalle banche italiane ed europee, che non vogliono la TAV, vengono arrestati e gettati nelle patrie galere. Perché quando è troppo è troppo e vaffanculo a loro, alla questione morale e pure al compagno Berlinguer!

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